I libri raccontano una storia: cosa dice di voi la vostra libreria?

Cosa raccontano di noi i nostri libri e le nostre scelte di lettura? Se proviamo ad analizzarle da vicino certamente potremmo scoprire qualcosa d’interessante. Quello che vi proponiamo oggi, riprendendo un pezzo di BookRiot, è di pensare ai vostri romanzi a seconda della categoria nella quale rientrano e di cercare di trarre delle conclusioni.

L’idea di dividere la libreria in categorie di libri (letti, da leggere, lasciati a metà e via dicendo) è venuta a Tom Gauld, che qualche tempo fa ha postato su Tumblr questa simpatica immagine.

Libreria, Tom Gauld

Io ho interrogato i miei scaffali, facendo loro qualche semplice domandina. Pronti a conoscere i risultati – e a fare altrettanto con i vostri? Un esercizio divertente, da ripetere ogni volta che vi va, per vedere se e come sono cambiate le vostre abitudini di lettura.

Andiamo a cominciare.

 

LIBRI LETTI?
Ammetto che da quando ho scoperto aNobii tenere traccia delle mie letture è diventato più semplice (sul Social si possono registrare le date di lettura dei libri e consultare poi le nostre statistiche), ma se si risale indietro nel tempo… non c’è modo di ricordare tutto quello che ho letto. Quindi parliamo dell’ultimo libro che ho portato a termine, La principessa sposa di William Goldman. L’ironia dell’autore mi ha sconcertata all’inizio, ma andando avanti non ho potuto non apprezzarlo. Certo, la storia d’amore che ho adorato in video (n.b. dal romanzo è stato tratto il filmLa storia fantastica) esce un po’ ridimensionata così come i personaggi – perché qui tutto viene mostrato senza traccia di idealizzazione e, anzi, giocando sui difetti. Ma è stata una lettura piacevole. E ora mi sono già lanciata in una nuova avventura, L’ufficiale e la spia di Robert Harris.

DA LEGGERE?
Diario di una scrittrice di Virginia Woolf e C’è del marcio di Jasper Fforde sono i prossimi che intendo leggere. Il primo mi ispira perché ho come il presentimento che potrebbe rivelarmi qualche grande verità sull’arte dello scrivere e sulla vita di una scrittrice, e anche perché ho la sensazione che potrei trovare qualcosa di me in quelle pagine. Il secondo è il proseguo di una serie fantasy che ho adorato, quindi perché dovrebbe deludermi?! Ma questi sono soltanto due dei moltissimi libri che voglio leggere quest’estate.

LETTI A METÀ?
La stanza della musica di Namita Devidayal. Non ho un ricordo chiarissimo della storia, solo che mi era sembrata di una noia mortale – un susseguirsi di esercizi musicali, strumenti, e ancora esercizi. Forse dovrei dargli una seconda chance, visto che sono passati diversi anni da quando l’h0 abbandonato. Non mi succede spesso di lasciare libri in sospeso, perché cerco sempre e comunque di finire quello che ho iniziato – o magari perché sono stata molto fortunata e non ho mai trovato romanzi inavvicinabili. Nel 2014 mi è successo solo con Storia d’inverno di Mark Helprin. Ci ho provato, giuro, ma le pagine non finiscono mai, la storia non scorre.

FINTO DI AVER LETTI?
In passato alcuni grandi classici (come ad esempio l’Iliade), quando ancora non avevo letto che pochi passaggi. Mea culpa. Oggi non me ne viene in mente nessuno. A dire il vero non sono una bugiarda compulsiva, in fatto di letture. Anche se quando qualcuno ti interroga su un certo titolo mostrare la propria ignoranza in materia da sempre un leggero fastidio – non avete l’impressione di venire giudicati, quando rispondete “Mai sentito nominare”? -, io tendo a essere sincera. Tranne che con mia madre. Ma lei non è interessate a mettere a nudo le mie mancanze di lettrice, ma soltanto a farmi una ramanzina se sugli scaffali ci sono decine di libri che non ho ancora letto e ciò nonostante sono appena tornata con nuovi acquisti, quindi… direi che in questo caso è una bugia a fin di bene.

MESSI DA PARTE PER QUANDO AVRÒ PIÙ TEMPO?
Don Chisciotte e Il ramo d’oro, tutti e due nell’edizione rilegata Newton Classici. Più che il momento opportuno, sto aspettando la disposizione d’animo giusta. Per me funziona così: non tutti i giorni sono adatti a tutti i libri. Ho bisogno di trovarmi in un certo stato, per attaccare certe letture. Di tanto in tanto mi sento in vena di classici, ed è in quei momenti che ho letto Anna Karenina, I miserabili, Il giovane Holden. Cervantes e Frazer stanno ancora aspettando.

CHE NON LEGGERÒ MAI?
Le notti al Santa Caterina di Sarah Dunant e La biblioteca dei morti di Glenn Cooper. Niente di particolare contro questi due titoli, solo che quando li guardo ho la netta sensazione che resteranno sempre nella lista dei “libri da leggere”. Nel primo caso è un’avversione strana e inspiegabile, perché io amo tutto quello che è anche solo vagamente storico; mentre per quello che riguarda il secondo romanzo immagino di non essere riuscita a farmi conquistare dalle febbre di Cooper quando era il momento e ormai… è tardi.

DA ESPOSIZIONE?
La Divina Commedia di Dante Alighieri, commentata da Vittorio Sermonti. Confesso di andare molto fiera di tutti i miei libri – e di tenere a loro in modo quasi maniacale. Ma questa edizione del capolavoro di Dante mi è particolarmente cara perché contiene delle note e delle spiegazioni a margine splendide, che meritano da sole una lettura.

LETTI MA NON RICORDO ASSOLUTAMENTE DI COSA PARLANO?
Diversi. Talvolta quando alzo gli occhi sugli scaffali mi soffermo su una costola, leggo il titolo e penso: “Mi ricordo di essere arrivata alla fine, ma precisamente di cosa parla?”. Magari ricordo l’ambientazione o qualche elemento della trama, me poco altro. [Questo è il motivo per cui da qualche tempo ho iniziato a scrivere recensioni e/o commenti su tutti i romanzi che mi capitano tra le mani: per tenere traccia del loro passaggio]. Mi succede soprattutto con i libri che ho letto da piccola – La ballata di Lucy Whipple di Karen Cushman e La strada del guerriero di Pierdomenico Baccalario sono i primi due titoli che mi vengono in mente.

CHE VORREI NON AVER LETTO?
Non saprei proprio. Sarò una romantica, ma dopo anni di letture più o meno soddisfacenti  penso ancora che tutti i libri, a modo loro, meritino di essere letti. Perché ogni romanzo può darci qualcosa – emozioni, spunti, stimoli, o semplicemente il desiderio di metterci in gioco e vivere la vita. Fine del momento poetico. Se proprio devo fare una scelta, direi senza ombra di dubbio 50 sfumature di grigio. L’ho letto per capire di cosa parlassero tutti l’estate scorsa, ma a ben vedere sarei potuta sopravvivere senza averlo fatto.


 

Dopo la mia rassegna, sono davvero curiosa di scoprire quali titoli, per voi, rientrano sotto le varie categorie. Ci sono libri che sapete di aver letto ma che non ricordate assolutamente? Altri che avete solo finto di aver letto, magari per far colpo o per impressione qualcuno? E libri che vorreste non aver mai aperto? Aspettiamo le vostre analisi.

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