I FANTASTICI 4 | Film sulla Resistenza e la Liberazione d’Italia

Ogni settimana una selezione di pellicole a tema, tra film cult, volti noti e nomi da scoprire o riscoprire

Nel 1946, per volontà dell’allora presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, venne istituito l’anniversario della liberazione d’Italia, meglio noto come Festa della liberazione. Il decreto legislativo che dava i natali alla ricorrenza recitava: “A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale”.

Da allora, attraverso manifestazioni pubbliche in tutte le città italiane, viene ricordato questo giorno dalla profonda valenza storica, visto come culmine della lotta partigiana contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e l’occupazione nazista.

Il mondo del cinema non si è tirato indietro davanti al compito di portare sul grande schermo quel periodo storico, immortalato in opere di registi italiani o stranieri, diverse tra loro per contenuti e visioni.

Nel nostro appuntamento con “I Fantastici 4”, la rubrica settimanale dedicata al consiglio di pellicole a tema, abbiamo scelto un quartetto di pellicole che raccontano quel periodo storico e i suoi risvolti.

 

ROMA CITTÀ APERTA

di Roberto Rossellini. Con Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Maria Michi, Marcello Pagliero, Nando Bruno. Drammatico, 98′. Italia, 1954

Il film di Rossellini racconta i nove mesi in cui i nazisti occuparono Roma. Protagonista della vicenda è un ingegnere, capo della resistenza, che si rifugia nella casa di un parroco dopo essere sfuggito alla perquisizione del suo appartamento, finché viene tradito da una sua ex amante e quindi arrestato insieme al suo protettore. Anna Magnani e Aldo Fabrizi sono i grandi protagonisti dell’opera più importante del neorealismo cinematografico italiano. Talmente fedele alla realtà dei fatti che ogni spettatore riesce non solo a vederci il periodo storico che racconta ma anche a percepire le emozioni del periodo, tanto che chiunque lo abbia visto non può non provare un senso di commossa giustizia.

 

LA CADUTA – GLI ULTIMI GIORNI DI HITLER

di Oliver Hirschbiegel. Con  Bruno Ganz, Alexandra Maria Lara, Corinna Harfouch, Ulrich Matthes. Drammatico, 150′. Germania, 2004

Il racconto dei momenti conclusivi dell’esistenza del Führer, trascorsi nel famoso bunker a Berlino. Un immenso Bruno Ganz interpreta il dittatore tedesco, in una pellicola cupa, quasi claustrofobica, che cerca di rappresentare la parte più umana di uno dei personaggi storici più crudeli e odiati di sempre.

 

BASTARDI SENZA GLORIA

di Quentin Tarantino. Con Brad Pitt, Christoph Waltz, Eli Roth, Mélanie Laurent, Diane Kruger, Daniel Brühl. Azione, 160′. USA, Germania, 2009

L’opera più cinematografica del regista americano, con tutti gli elementi al posto giusto. Ottima la fotografia, straordinari i personaggi e i relativi interpreti, ingegnosa e coinvolgente la sceneggiatura. La trama scorre inesorabile grazie alla suddivisione in capitoli, attraverso i quali si dispiega la storia di un gruppo di soldati ebrei americani, che seminano il terrore tra i nazisti in Francia durante la seconda guerra mondiale.

 

L’UOMO CHE VERRÀ

di Giorgio Diritti. Con Alba Rohrwacher, Maya Sansa, Claudio Casadio, Greta Zuccheri Montanari, Stefano Bicocchi. Drammatico, 117′. Italia, 2009

Claudio Cassadio in una scena del film “L’uomo che verrà”

Ambientato nell’inverno del 1943. Martina, otto anni, ha smesso di parlare in seguito alla morte del fratellino di pochi giorni e adesso vive nell’attesa della nascita del bambino che la madre porta in grembo. Intanto la guerra incombe – siamo alla vigilia della strage nazista di Marzabotto. Vincitore di numerosi riconoscimenti, il film si appoggia su un ottimo cast, che mette in scena una storia di finzione inserita però in un contesto più che reale. La spettacolarizzazione viene meno, ciò che resta sono solo le immagini, che hanno il difficile compito di raccontare la morte attraverso la vita.

 

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Concetta Piro
Nata a Napoli, a otto anni si trasferisce in provincia di Gorizia dove si diletta di teatro. Torna nella sua amata città agli inizi del nuovo millennio e qui si diploma in informatica e comincia a scrivere - pensieri, racconti, per poi arrivare al primo romanzo, "Anime". Nel frattempo ha cambiato di nuovo città e scenario, trasferendosi nelle Marche. Oggi conduce per RadioSelfie.it "Lo chiamavano cinema", un approfondimento settimanale sulla settima arte, e scrive articoli sullo stesso tema.

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