Festa del Cinema di Roma: Freeheld. Amore, giustizia, uguaglianza

Un film di Peter Sollet. Con Julianne Moore, Ellen Page, Steve Carrell, Michael Shannon,  Zach Galifianakis. Commedia drammatica, 103′. 2015

Freeheld, locandina

Il tema delle coppie di fatto è uno di quelli perennemente all’ordine del giorno. Garantire dei diritti anche alle persone non sposate, nel 2015, sembra un imperativo. Ma che succede se la coppia in questione è gay? È giusto che la legge preveda dei distinguo?

Non allarghiamo il discorso alle adozioni di bambini, consapevoli quanto temi come questo in Italia siano ancora fonte di discussioni e polemiche.

C’è poco da fare: siamo un Paese sempre in ritardo con i tempi, anche e soprattutto per quello che riguarda i diritti civili.

Ma anche negli Stati Uniti, così avanti, ci sono stati dei passaggi legislativi difficili da compiere. Solamente lo scorso giugno la Corte Suprema ha dichiarato costituzionale il matrimonio gay. Sui social network fu trand topic per diversi giorni l’hastag #LoveWins.

Ma le persone non hanno sempre mostrato tutto questo entusiasmo e per arrivare a dei traguardi sono state necessarie dure battaglie, nella società e in tribunale.

Freeheld” racconta una di queste, quella per cambiare la legislazione americana.

Una storia d’amore, una storia di diritti civili, ma anche e soprattutto la storia vera di Laurel Hester (Moore), cinquantenne americana, caparbia poliziotta da oltre due decenni.

Laurel è una cittadina modello, rispettosa delle regole e gelosa della sua vita privata, essendo lei lesbica. Nel 2002 conoscere e si innamora della giovane Stacie (Page), e decide di costruire con lei una vita, partendo dall’acquisto di una casa.

La vita della coppia trascorre serena, fino a quando viene diagnosticato a Laurel un cancro ai polmoni all’ultimo stadio. La donna, rendendosi conto che ha poco tempo da vivere, vorrebbe garantire un futuro alla compagna, facendole ottenere la sua pensione di reversibilità. Così fa richiesta al tribunale della sua Contea, per attivare le pratiche burocratiche.

Ma siamo nel 2005, al Governo ci sono i Repubblicani e se certe leggi a livello federale vengono approvate e attuate, in provincia la musica cambia e non poco.

Conservatorismo, bigottismo e ipocrisia sono alla base del rifiuto della Contea di concedere a Laurel e Stacie un diritto stabilito dalla legge. Inizia così un campagna di sensibilizzazione e protesta, portata avanti non solo dagli attivisti gay, ma soprattutto dagli amici poliziotti per scuotere i membri del tribunale e convincerli a cambiare idea.

Dopo estenuanti sedute del Consigli, finalmente, nel 2005, verrà accolta la richiesta di Laurel, a pochi giorni dalla sua morte.

Poche settimane fa è uscito nelle nostre sale il film “Io e Lei” di Maria Sole Tognazzi che, seppure nei limiti strutturali e narrativi del caso, ha avuto il merito di aprire una nuova pagina del nostro cinema. Ma per il cinema e la televisione americani questo filone è già stato ampiamente battuto.

“Freeheld” non porta nuovi argomenti sul tema, semmai si aggiunge con decoro alla produzione già esistente. È un film pulito, ben costruito, essenziale, ma che rimane freddo e non colpisce più di tanto il cuore dello spettatore.

Un progetto di taglio televisivo, sia dal punto di vista registico che come sceneggiatura, che non raggiunge però i picchi a cui ci ha abituato la produzione per piccolo schermo a stelle e strisce.

La coppia Moore-Page è attenta e di talento. Le due attrici sono brave a darsi a vicenda i tempi, eppure convincono solo in parte. Non è scattata la scintilla artistica e chimica tra le due. Ellen Page, forse per via delle sue inclinazione, risulta comunque la più credibile e sincera.

Menzione per Steve Carrell nel ruolo dell’avvocato gay ed ebreo. È davvero esilarante, nel dimostrare che si può combattere anche sorridendo.

I diritti non dovono dipendere dalle preferenze sessuali e “Freheled” ci ricorda, se ancora ce ne fosse bisogno, che per dare valore a questa affermazione all’apparenza scontata è stato necessario compiere una lungo e difficile percorso.

 

Il biglietto d’acquistare per “Freeheld. Amore, giustizia, uguaglianza” è: 1)Neanche regalato; 2)Omaggio; 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre.


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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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