Festival del cinema di Cannes | Film premiati | Bacalaureat

Un film di Cristian Mungiu. Con Vlad Ivanov, Maria-Victoria Dragus, Ioachim Ciobanu, Adrian Titieni, Gheorghe Ifrim. Drammatico, 128′. 2016

I figli “so’ piezz’ ‘e core”, e questo detto vale tanto se ci troviamo a Napoli che in Romania. Per lui (o lei) un genitore è disposto a qualunque azione – lecita o illecita che sia.

“Bacalaureat” del regista romeno Cristian Mungiu (già Palma d’oro nel 2007 con “4 mesi, 3 settimane e 2 giorni”) porta lo spettatore in uno sperduto paesino della Transilvania, dove il dottor Romeo (Tietini) è preso animo e corpo dalla missione di far sì che l’adorata figlia Eliza (Dragus) ottenga il massimo dei voti alla maturità per poter così accedere alla prestigiosa facoltà di psicologia di Cambridge.

Il destino, però, sembra cospirare contro il progetto: Eliza viene infatti aggredita da uno sconosciuto a pochi metri da scuola. Traumatizzata da ciò che è successo, la ragazza non è più sicura di riuscire a sostenere gli esami.

Il padre Romeo, che per lei vuole il meglio, non esita a usare tutte le sue amicizie per riuscire a corrompere insegnati ed esaminatori e permettere alla figlia di ottenere il diploma e poter così lasciare il paese…

Spinto dall’amore paterno, il medico non esita a mettere da parte onestà e integrità personale, accettando di scendere a patti con la burocrazia rumena, corrotta e squallida.

“Bacalaureat” è diviso in due micro-storie: nella prima Romeo cerca di ottenere aiuto per far sì che la figlia superi la Maturità brillantemente, nella seconda si batte invece affinché il criminale che ha assalito Eliza venga trovato e incriminato dalla polizia.

Cristian Mungiu è stato definito per il suo stile dai critici come il Dardenne rumeno. Il film è effettivamente costruito in maniera semplice, asciutta, realistica, senza fronzoli.

Nonostante questo, la pellicola risulta nel complesso fredda e priva di pathos, e lo spettatore fatica a entrare nel cuore della storia e immedesimarsi con i personaggi. È interessante osservare la realtà rumena – per molti versi simile a quella italiana -, ma il ritmo della pellicola è troppo compassato e lo sviluppo troppo lento perché si vada oltre a una certa curiosità.

Il cast è, nel complesso, di livello discreto, ma non ci sono particolari picchi carismatici e di talento.

Il finale, più solare e positivo rispetto al resto della pellicola, vuole provare a trasmettere al pubblico un senso di speranza, almeno per ciò che riguarda il futuro delle nuove generazioni.

 

Il biglietto da acquistare per “Bacalaureat” è: 1)Nemmeno regalato; 2)Omaggio (con riserva); 3)Di pomeriggio; 4)Ridotto; 5)Sempre.





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