Festival di Cannes 2018: svelati i nomi delle pellicole in concorso

La competizione parla italiano con "Lazzaro felice" di Alice Rohrwacher e "Dogman" di Matteo Garrone

L’attesa è quasi giunta al termine, il tappeto rosso sta per essere rispolverato e la croisette è pronta a vestirsi a festa per ospitare la consueta parata di stelle – e i nostri inviati Valeria Lotti e Roberto Sapienza a fare le valigie, per seguire tutto dal vivo.

Il Festival del cinema di Cannes torna dall’8 al 19 maggio, per la 71° edizione, con qualche polemica – l’assenza in programma, almeno per ora, di Paolo Sorrentino e del suo film in due parti su Berlusconi, “Loro”, e delle produzioni Netflix, la messa al bando dei selfie, almeno sul red carpet – e la consueta attesa.

Ad inaugurare la kermesse sarà il film “Everybody knows” dell’iraniano Asghar Farhadi, con Javier Bardem e Penelope Cruz, co-produzione tra Italia, Spagna e Francia. A chiudere il festival, sabato 19 maggio, “The man who killed Don Quixote” dell’inglese Terry Gilliam, con Adam Driver, Jonathan Pryce e Olga Kurylenko.

Javier Bardem e Penelope Cruz in una scena di “Everybody knows”.

Aspettando di scoprire chi si aggiudicherà l’ambita Palma d’Oro, quali saranno i flop sul grande schermo e sul red carpet, chi farà parlare di sé in terra francese, sono stati svelati i nomi delle 21 pellicole in gara.

EVERYBODY KNOWS – Asghar Farhadi
AT WAR
– Stephane Brisé
DOGMAN – Matteo Garrone
THE IMAGE BOOK – Jean-Luc Godard
ASAKO I & II – Ryusuke Hamagouchi
SORRY ANGEL – Chirstophe Honoré
GIRLS OF THE SUN – Eva Husson
ASH IS PUREST WHITE – Jia Zhang-Je
SHOPLIFTER – Hirokazu Kore-da
CAPERNAUM – Nadine Labaki
BURNING – Lee Chang Dong
BLACKKKLANSMAN – Spike Lee
UNDER THE SILVER LAKE – David Robert Mitchell
THREE FACES – Jafar Panahi
COLD WAR– Pavel Pavlikovsli
LAZZARO FELICE – Alice Rohrwacher
LETO – Kirill Serebrennikov
YOMEDDINE – AB Shawky
KNIFE + HEART – Yann Gonzalez
AYKA – Sergey Dvortsevoy
THE WILD PEAR TREE – Nuri Bilge Ceylan

 

Come di consueto, salta all’occhio il mix di generi e provenienze. C’è spazio, per una volta, anche per l’Italia, rappresentata quest’anno – dopo il successo riscosso nel 2017 da “Fortunata” di Sergio Castellitto (qui la recensione) – da due film.

Il primo è “Lazzaro felice” di Alice Rohrwacher, con con Nicoletta Braschi, Sergi Lopez, Alba Rohrwacher, Tommaso Ragno, la storia di un’amicizia tra un contadino di nemmeno vent’anni, Lazzaro, e Tancredi, giovane viziato della sua stessa età. “È la storia di una piccola santità senza miracoli, senza superpoteri o effetti speciali – ha spiegato la regista -, la santità dello stare al mondo, e di non pensare male di nessuno, ma semplicemente di credere negli altri”.

Una scena del film di Alice Rohrwacher “Lazzaro felice”.

La seconda pellicola è “Dogman” di Matteo Garrone, che si ispira liberamente a un fatto di cronaca nera avvenuto nella Roma degli anni ‘80: il brutale omicidio di Giancarlo Ricci, ex pugile professionista, per mano del cosiddetto “Canaro” della Magliana. Protagonisti Edoardo Pesce e Marcello Fonte.

Una scena del nuovo film di Matteo Garrone, “Dogman”.

A capo della giuria chiamata a decretare vincitori e vinti, Cate Blanchett, che prende il posto del regista Pedro Almòdovar. L’attrice – molte volte protagonista in passato della kermesse – ha dichiarato di essere felicissima di venire a Cannes, questa volta, per il solo piacere di vedere e apprezzare i film.

 

UN CERTAIN REGARD

Parla un po’ italiano anche la sezione parallela “Un certain regard”, presieduta quest’anno da Benicio Del Toro, grazie a Valeria Golino e il suo “Euforia”.

Dopo il successo di “Miele”, la Golino torna dietro la macchina da presa. Protagonisti della pellicola, che si svolge in una cittadina di provincia, Riccardo Scamarcio e Valerio Mastandrea nei panni di due fratelli, apparentemente molto diversi ma obbligati a riavvicinarsi per affrontare insieme una situazione difficile.

La regista Valeria Golino sul set della sua opera seconda, “Euforia”.

Euforia è nato nella mia mente tre anni fa, ispirato da eventi che stavano succedendo nella vita vera, a persone a me care – ha spiegato la regista. – Per questo motivo le mie sceneggiatrici e io ci siamo avvicinati alla storia con la trepidante attenzione di quando si maneggia un oggetto fragile e prezioso, ma con la consapevolezza di avere a che fare con una storia potente, lieve e profonda al tempo stesso. Un cast di attori intelligenti, consapevoli e generosi ha contribuito ad arricchire ulteriormente la complessità dei nostri personaggi”.

Vediamo insieme i titoli di tutti i film in gara:

BORDER, Ali Abbasi
SOFIA, Meyem Benm’Barek
LITTLE TICKLES, Andréa Bescond & Eric Métayer
LONG DAY’S JOURNEY INTO NIGHT, Bi Gan
MANTO, Nandita Das
SEXTAPE, Antoine Desorieres
GIRL, Lukas Dhont
ANGEL FACE, Vanessa Filho
EUFORIA, Valeria Golino
FRIEND, Wanuri Kahiu
MY FAVORITE FABRIC, Gaya Jiji
THE HARVESTERS, Etienne Kallos
IN MY ROOM, Ulrich Köhler
THE ANGEL, Luis Ortega
THE GENTLE INDIFFERENCE OF THE WORLD, Adilkhan Yerzhanov
MEURS, MONSTRE, MEURS, Alejandro Fadel
THE DEAD AND THE OTHERS, João Salaviza & Renée Nader Messora
DONBASS, Sergey Loznitsa

 

Sulla riviera francese è tutto pronto, per un festival che si apre ai giovani interpreti e registi senza rinunciare alle stelle e al glamour, com’è nella sua natura. Tirate fuori smoking e abiti da sera, Cannes ci aspetta – così come il ricco speciale di Parole a Colori!

 

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Valeria Arciuolo
Ligure di origini, vive in provincia di Novara da tre anni a questa parte per amore e per lavoro. Mamma blogger, adora il cinema, la lettura, l’arte e la moda. Scrive per diverse testate e spera in futuro di portare avanti un progetto tutto suo.

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