Festival di Sanremo 2019: il commento alla seconda serata

Fiorella Mannoia e Marco Mangoni animano lo show, che resta comunque piuttosto sottotono

Seconda serata del Festival di Sanremo. Sul palco dell’Ariston sono tornati, in questo nuovo format che non prevede eliminazioni fino alla finale, metà degli artisti in gara. La pressione è alta, visto che, dati alla mano, gli ascolti della serata d’apertura sono stati inferiori rispetto a quella del 2018 (10 milioni 86 mila spettatori e 49,5% di share contro 11 milioni 603 mila e 52,1 %).

Per quanto le somme vadano tirate solo alla fine, il confronto con lo scorso anno viene quasi spontaneo, dal momento che sia Pierfrancesco Favino che Michelle Hunziker sono stati ospiti di queste prine due serate. Anche se sono passati 365 giorni, vi ricordate con quanta verve condussero il Festival, facendone quasi casa propria?

Claudio Bisio e Virginia Raffaele, almeno per adesso, non stanno invece riuscendo a fare altrettanto, risultando piuttosto impacciati ed emozionati. E si ha come la sensazione che la loro presenza sia solo un pretesto per fare esibire continuamente Claudio Baglioni, protagonista di mille duetti, esibizioni soliste e tuffi nel passato. Momenti belli, per carità, ma che senz’altro dilatano, insieme alle gag non sempre riuscite, la già lunga serata.

Nonostante questo, la performance di Fiorella Mannoia, in coppia manco a dirlo proprio con Baglioni, è stata una delle note più liete della serata. A distanza di oltre trent’anni “Quello che le donne non dicono” torna sul palco dell’Ariston – correva l’anno 1987, la prima volta -, accolta da una vera e propria standing ovation.

Attesa ripagata per il duetto tra Marco Mengoni e Tom Walker, con il cantante italiano che è apparso visibilmente emozionato – “mi tremano le gambe”, ha confidato al pubblico -; immancabile l’apparizione di Pippo Baudo, vero signore del Festival.

 

GLI ARTISTI IN GARA E LA CLASSIFICA PARZIALE

Dopo che tutti e ventiquattro i concorrenti hanno presentato i rispettivi brani nella prima serata, ieri se ne sono esibiti dodici. Si tratta di: Achille Lauro (con la sua Rolls Royce non convince neanche stasera), Einar (resta anonimo, seppur con una canzone con del potenziale), Il Volo (non sembra anche a voi che questa sia una delle loro solite canzoni?), Arisa (e un’altra “Sincerità”), Nek (molto bravo anche stasera), Daniele Silvestri (insieme a Rancore, sembra meno convincente), Ex-Otago (non mi hanno preso ieri, non mi prendono neanche stasera), Ghemon (ho un debole per lui e Rose Viola, un po’ meno per i suoi cappotti), Loredana Bertè (sempre gli stessi vestiti che si tira su…), Paola Turci (ho come la sensazione che la stessa canzone in mano a qualcun altro mi avrebbe convinta di più…), i Negrita (stasera meno scalmanati sul palco) e infine Federica Carta e Shade (confermo che la canzone è carina, ma rimane bassa nella mia classifica).

Alla fine della seconda serata, questa la classifica parziale sulla base del voto della giuria della sala stampa, che pesa per il 30%. Nella zona alta della classifica, quella blu, si sono piazzati: Daniele Silvestri, Arisa, Achille Lauro, Loredana Bertè; nella zona gialla, quella intermedia, Ex-Otago, Il Volo, Ghemon, Paola Turci; nella zona bassa, quella rossa, Federica Carta e Shade, Nek, Negrita, Einar.

Nonostante la seconda serata, per definizione, sia più di assestamento che altro, lo show è apparso più scorrevole e divertente, nonostante la lunghezza e i presentatori non eccessivamente coinvolgenti. Speriamo che, stile Diesel, fino a sabato le cose non facciano che migliorare…

 

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Sofia Peroni
Classe 1996, marchigiana d’origine, studia comunicazione a Roma e ha trovato il modo di coniugare la passione per il cinema e quella per la scrittura... Come? Scrivendo sul e per il cinema dal 2015. Ha all'attivo diverse esperienze sul set, con registi del calibro di Matteo Garrone, e sogna un giorno di veder realizzato il suo film.

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