Fiuggi Film Festival: Alberto Caviglia racconta “Pecore in erba”

La terza giornata del Fiuggi Film Festival si è aperta con l’incontro tra Alberto Caviglia, regista del mockumentary (genere poco praticato in Italia, ovvero un falso documentario che mescola elementi di totale finzione con testimonial che tutti conoscono) “Pecore in erba” (leggi la recensione sul blog di Vittorio De Agrò), presentato lo scorso anno alla Mostra del Cinema di Venezia, e la giuria dei giovani.

Il regista Alberto Caviglia sul palco del Fiuggi Film Festival.

È stato un bel momento di dibattito e interazione, con il talentuoso autore che in maniera semplice e diretta ha raccontato i suoi inizi, prima come studente poco soddisfatto del Dams, poi come assistente volontario alla regia di Ferzen Oztpek. Caviglia ha ripercorso le diverse fasi, anche fortunate e causali, che lo hanno portato alla realizzazione del suo primo lungometraggio di satira che tanti successi di critica ha riscosso nell’ultimo anno.

“Il mio è un film che si schiera contro ogni forma di estremismo, e contro il modo con cui oggi, complici anche i media, ci avviciniamo alle notizie, senza spirito critico o prospettiva” ha dichiarato, sottolineando anche come, in origine, la sua intenzione fosse quella di dare vita a un progetto del tutto diverso.

“La scrittura di Pecore in Erba – ha continuato – è stata fatta di getto e con grande facilità creativa, avendo come modelli Sacha Baron Cohen e classici dell’ironia come Monti Payton”.

Il vostro inviato ha avuto l’opportunità, alla fine dell’incontro, di scambiare quattro chiacchiere con il regista, per conoscere meglio l’uomo oltre l’artista.

 

Leggi l’intervista ad Alberto Caviglia





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