“Gatta Cenerentola”: quando il film d’animazione è italiano – e riuscito

Una favola nera, cruda e pulp. Una ballata agrodolce su Napoli, città dalle grandi contraddizioni

Un film di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone. Con Massimo Gallo, Maria Pia Calzone, Alessandro Gassmann, Renato Carpentieri, Mariano Rigillo. Animazione, 86’. Italia, 2017

Data di uscita italiana: 14 settembre 2017

 

Se il cinema italiano a Venezia 74 ha saputo attirare l’attenzione di quotidiani e siti internazionali il merito va in gran parte riconosciuto alla creatività e magia di Napoli, e dei suoi autori.

Che la città non sia soltanto quella raccontata in “Gomorra” lo sa chi ci vive e chi la conosce, ma serviva una prova tangibile anche al cinema per togliere ogni dubbio a tutti quelli – e ve lo garantiamo, sono tanti! – che preferiscono far passare un altro tipo di messaggio.

Dopo che “Ammore e malavita” dei Manetti Bros. ha fatto ballare, divertire e commuovere, prendendosi, con merito, il titolo di film rivelazione del concorso principale, dalla sezione “Orizzonti” si innalzano forti e convinti gli applausi anche per il film d’animazione “Gatta Cenerentola” di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone.

A quattro anni dall’esordio con “L’arte delle felicità”, presentato anche lui a Venezia, i quattro registi confermano talento, creatività e forza nel tentativo di reinventare e rilanciare l’animazione made in Italy.

Gatta Cenerentola è il crudele soprannome affibbiato alla piccola Mia dalle sorellastre, in questa rivisitazione moderna e partenopea della famosa fiaba.

Vittorio Basile (Rigillo) è un armatore che inventa “un fiore all’occhiello dell’ingegneria navale italiana” per dare lustro alla città di Napoli. Ma l’avidità del faccendiere Salvatore Lo Giusto (Gallo), detto ‘o Re, e della bella Angelica Carannante (Calzone), promessa sposa di Basile, mettono fine alla vita e ai sogni dell’armatore.

La piccola Mia, figlia di primo letto di Vittorio, resta sola nelle grinfie della matrigna e dei suoi sei figli – cinque femmine e un “femminiello”.

Riuscirà Primo Gemito (Gassmann), ex uomo della scorta di Basile, a riportare la legalità nel porto di Napoli e a sottrarre Cenerentola alla sua prigionia?

“Gatta Cenerentola” è una favola nera, cruda, pulp, adatta più ad un pubblico adulto che a dei ragazzini, e al contempo una ballata agrodolce su Napoli, croce e delizia allo stesso tempo, ritmata da una vibrante colonna sonora.

A contraddistinguerla, all’interno di una drammaturgia magistralmente ideata, dove ogni personaggio ha una sua personalità e un’anima, una forte valenza poetica e simbolica.

Salvatore Lo Giusto è un uomo spregevole, manipolatore ma al contempo fascinoso e carismatico e ben rappresenta l’anima nera e oscurantista della città. Nel progetto illuminato di Basile ha visto solo un serio pericolo per la sua nefasta influenza.

Massimo Gallo presta non soltanto la voce al sanguinario e avido personaggio, ma lo rende reale, minaccioso e cinico, incutendo timorosa riverenza allo spettatore.

È altresì riuscito sul piano narrativo ed emozionale il personaggio di Angelica Carannante: forte, risoluta, spietata eppure ingenua, come qualsiasi donna che crede di poter cambiare un uomo e renderlo il Principe Azzurro dei suoi sogni.

Essendo la storia d’amore criminale non può esserci un lieto fine, eppure i sentimenti che vengono portati in scena sono forti, la passione vibrante. Quella formata da Gallo e dalla Calzone è sicuramente una coppia artisticamente riuscita.

Primo Gemito rappresenta invece la speranza, seppure esile, della parte onesta della cittadinanza napoletana che non intende arrendersi all’illegalità né sottomettersi senza lottare alla criminalità organizzata.

“Gatto Cenerentola” non è solamente un riuscito film d’animazione, assai superiore agli standard italiani per scrittura, regia e interpretazione, ma è la prova che anche nel nostro Paese è possibile raccontare storie attuali e profonde, utilizzando questo genere cinematografico.

 

Il biglietto da acquistare per “Gatta Cenerentola” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

 

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