Giornate degli autori 2021: il rumeno “Imaculat” è il miglior film

A “Californie“ di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman il Label assegnato da Europa Cinemas

Si chiude con l’assegnazione dei premi un’edizione storica per le Giornate degli autori, sezione autonoma e indipendente della Mostra del cinema di Venezia. L’anno della maturità, il diciottesimo, ha portato alcune conferme, qualche novità e una nuova casa (la Sala Laguna, al numero 1 di Via Buratti).

Tanti i registi, gli sceneggiatori, gli attori, i giornalisti e i professionisti del cinema, da Steve McQueen a Virginie Efira, da Ornella Vanoni a Filippo Timi, che hanno frequentato il nido delle Giornate (mai immagine di sezione è stata più appropriata), tra proiezioni, dibattiti, masterclass e mostre d’arte.

“Mi piace pensare che essere riusciti in un anno così difficile ad accogliere registe e registi e i loro cast che hanno volato a Venezia da paesi diversi e spesso lontani sia il segno di una rinascita per tutto il mondo del cinema” spiega la direttrice artistica Gaia Furrer.

“Gli autori che hanno presentato le loro opere hanno confermato il desiderio di combattere per migliorare il mondo. Attraverso film molto spesso personali parlano di politica e relazioni, di abusi e di paure, parlano di tutti noi e per tutti noi alzano la voce.”

Una scena di “Imaculat”, film vincitore del GdA Director’s Award a Venezia 2021.

Ad aggiudicarsi il GdA Director’s Award è stato il film rumeno “Imaculat” di Monica Stan e George Chiper-Lillemark. Le registe bulgare Mina Mileva e Vesela Kazakova, presidentesse di giuria, hanno poi voluto attribuire una menzione speciale a “Shen Kong” del regista cinese Chen Guan.

Deserto particular di Aly Muritiba è il film vincitore del Premio del Pubblico BNL, assegnato dagli spettatori della Sala Perla. A Californie di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman il Label assegnato da Europa Cinemas e una menzione speciale per la sceneggiatura.

E poi i due Premi SIAE al Talento Creativo: a Elisa Fuksas per il documentario “Senza fine” e a Francesco Lettieri per il film Lovely Boy.

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Roberta Turillazzi
Giornalista per passione e professione. Mamma e moglie giramondo. Senese doc, adesso vive a Londra, ma negli ultimi anni è passata per Torino, per la Bay area californiana, per Milano. Iscritta all'albo dei professionisti dal 1 aprile 2015, ama i libri, il cinema, l'arte e lo sport.

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