Golden Globes: vincitori e vinti dell’edizione 2020 dei premi

Doppietta miglior regia e miglior film drammatico per Sam Mendes e “1917”. Disney battuta

I Golden Globes – che vengono assegnati dai giornalisti stranieri ad Hollywood, una piccola giuria composta solamente da 88 membri – aprono tradizionalmente la strada agli Oscar. Per questo la loro assegnazione viene usata come una sorta di cartina al tornasole per provare a capire come si orienterà poi l’Accademy.

In assenza della nostra Captain Sofia Peroni, in trasferta per qualche mese a Parigi, tocca al sottoscritto scrivere un breve e si spera utile commento a quanto visto a Los Angeles sul versante cinematografico.

Scorrendo la lista dei vincitori, ciò che salta all’occhio è la cocente sconfitta subita da Netflix. Secondo i pronostici della viglia avrebbe dovuto fare incetta di premi con i favoritissimi quanto acclamati “The Irishman” e “Storia di un matrimonio”. E invece…

Solo due statuette per il colosso dello streaming: migliore attrice non protagonista alla bravissima Laura Stern (Storia di un matrimonio) e migliore attrice protagonista in una serie drammatica alla regina Olivia Colman (The Crown).

La partita decisiva si gioca agli Oscar. Netflix infatti ha un bisogno quasi disperato di premi e visibilità per giustificare agli occhi degli investitori i costi spesso esorbitanti delle sue produzioni originali e fronteggiare avversari del calibro di Apple, Amazon e Disney.

Tra le sorprese, figurano sicuramente Sam Mendes e il suo “1917” (miglior regia e miglior film drammatico). Visto lo scenario internazionale delle ultime settimane, non stupisce in realtà che questo film incentrato sulla prima guerra mondiale abbia fatto presa sui giurati.

A “1917” il Golden Globe come miglior film drammatico

Sa di rivincita – soprattutto sugli avari giurati di Cannes – il tris calato da Quentin Tarantino e il suo “C’era una volta… a Hollywood” (migliore commedia, miglior sceneggiatura, migliore attore non protagonista a Brad Pitt).

Clamorosa, almeno a mio modesto parere, la vittoria nella categoria film d’animazione di  “Missing link” di Chris Butler che batte la Disney, che si presentava ai nastri di partenza con ben tre film candidati (Frozen 2, Toy story 4, Il re leone).

Poche sorprese, invece, per quanto riguarda gli attori protagonisti: i Golden Globe a Renée Zellweger (Judy), Awkwafina (The farewell – Una bugia buona), Joaquin Phoenix (Joker) e Taron Egerton (Rocketman) sono meritatissimi.

Sacrosanta e doverosa, secondo me, anche la vittoria di Hildur Guðnadóttir per la colonna sonora di “Joker”. Phoenix contribuisce quasi in toto al successo del film di Todd Philipps, ma la musica aggiunge qualcosa di unico alla sua interpretazione.

Adesso abbiamo davanti a noi appena una settimana per metabolizzare quanto visto a Los Angeles. Il 13 gennaio, infatti, è il giorno delle nomination agli Oscar. E allora capiremo se i Golden Globes svolgono ancora bene la loro funzione di apripista…

 

Previous articleCONSIGLI DI LETTURA DAI 7 ANNI | Tre libri per festeggiare la Befana
Next article“La ragazza d’autunno”: prova da maestro per Kantemir Balagov
Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here