“Halloween”: dopo quarant’anni arriva la resa dei conti con l’orrore

Jamie Lee Curtis protagonista insieme a Judy Greer di una storia di rivalsa femminile e lotta contro il male

Un film di David Gordon Green. Con Jamie Lee Curtis, Judy Greer, Will Patton, Haluk Bilginer, Virginia Gardner. Horror, 109′. USA 2018

Da 40 anni Laurie Strode si prepara per il ritorno di Michael Myers, lo psicopatico che ha massacrato i suoi amici durante la notte di Halloween del 1978. E per tutti quegli anni Laurie è rimasta chiusa in casa, imponendo la stessa reclusione anche alla figlia Karen, con l’intento di proteggerla dall’inevitabile ricomparsa del mostro. Quando Myers viene trasferito dall’ospedale psichiatrico di Smith’s Grove le paure di Laurie si rivelano fondate: il prigioniero infatti trova il modo di scappare e naturalmente si reca ad Haddonfield in cerca dell’unica preda sfuggitagli nel ’78.

 

Quarant’anni separano “Halloween – La notte delle streghe” di John Carpenter e questo sequel, “Halloween”, firmato da David Gordon Green. A fare da filo conduttore tra i due, sicuramente, il personaggio di Laurie Strode, interpretata ieri come oggi da Jamie Lee Curtis.

La ragazza che nel 1978 era riuscita a salvarsi dalla furia omicida di Michael Myers, pur uscendone profondamente toccata, è oggi una donna tormentata ma quanto mai decisa a proteggere le persone che ama. Anche a costo di passare per una pazza visionaria.

La rivalsa del potere femminile, della vittima sul carnefice, il labile confine tra preda e predatore e soprattutto la liberazione del fortino – che non è altro che la propria anima – dal Male sono i temi cardine della storia.

La sceneggiatura presenta qualche intoppo, ma risulta decisa, lineare e coerente, anche con il primo film. La regia di David Gordon Green è calibrata, capace di mescolare in modo abile le sequenze horror e quelle thriller e creare un sapiente mix di suspense.

Nel cast di stelle brilla il triangolo di donne formato da Jamie Lee Curtis (Laurie), Judy Greer (la figlia Karen) e Andi Matichak (la nipote Allyson), che ribalta il primo film con citazioni esaltanti e sequenze adrenaliniche, mostrando come non sempre la donna in pericolo abbia bisogno di essere salvata. Talvolta riesce a salvarsi da sola.

Non confondiamo questo messaggio con un banale inno al femminismo, perché c’è molto di più. “Halloween” è una storia di riconciliazione, il superamento di un trauma, la lotta per proteggere i propri cari contro l’oscurità e regolare i conti col passato una volta per tutti. Quale notte migliore per farlo se non quella di Halloween?

 

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