I 10 racconti del terrore e leggende popolari più spaventosi al mondo

Dalla donna piangente messicana, alternativa al nostro Uomo nero, al Chupacabra

Halloween significa molto di più che mascherarsi e mangiare dolciumi come non ci fosse un domani. Il lato spaventoso della vita di tutti i giorni non viene soltanto accettato ma incoraggiato. Chi non ama gli scheletri finti appesi fuori dalle case o un bel tour di luoghi stregati?

Ma c’è qualcosa che le persone mostrano di amare ancora di più: le storie del terrore. Leggere di telefonate inquietanti che arrivano dall’interno della casa, di clown che si rivelano assassini o di un uomo che si è fatto sentire dopo la morte è un modo fantastico per entrare nello spirito della festività.

Se avete esaurito l’elenco dei romanzi da leggere o semplicemente cercate qualcosa di più realistico – e dal sapore internazionale – ecco per voi i 10 racconti popolari più spaventosi al mondo. Dal Giappone feudale al Messico passando per la Svezia, riprendendo un pezzo di Bustle, miti e leggende capaci di far drizzare i capelli sulla testa.

 

LA LLORONA, LA DONNA PIANGENTE

Dal Messico arriva il racconto de La Llorona – tradotto in italiano, “la donna piangente”. La leggenda vuole che La Llorona in origine fosse una bella donna di nome Maria, che annegò i figli in un fiume dopo che il marito la lasciò – per noia o per una più giovane, a seconda delle versioni. Dopo averlo fatto, piena di rimorso, si gettò anche lei nel fiume. Purtroppo per Maria, annegare i figli non ti dà un biglietto diretto per il Paradiso. Condannata a vagare per l’eternità lungo gli argini dei corsi d’acqua, La Llorona piange mentre cammina, rapisce i bambini e li annega, nella speranza che i figli la perdonino. Usata spesso come alternativa all’uomo nero per spaventare i più piccoli, si dice anche che chi sente il suo pianto morirà in breve tempo.

 

SILVERPILEN, IL TRENO FANTASMA DI STOCCOLMA

Non una storia specifica quanto un motivo ricorrente in molte leggende metropolitane svedesi, il Silverpilen era uno strano treno – di colore argenteo, invece del classico verde – visto di rado dai residenti di Stoccolma. A partire dagli anni ’80 hanno cominciato a diffondersi voci che il Silverpilen fosse in realtà un treno fantasma. La leggenda narra che se un passeggero viene prelevato dal treno scompare per sempre, oppure ritorna alla vita normale settimane o anche anni più tardi, senza alcun ricordo di dove è stato nel frattempo. Si dice che le vetture siano vuote oppure piene di fantasmi, e che di tanto in tanto il treno sia anche collegato con una stazione ferroviaria abbandonata chiamata Kymling. Questo porta alla frase “Bara de döda stiger av i Kymling” ovvero “Solo i morti scendono alla Kymlinge”. Cercate di non pensarci la prossima volta che aspettate la metro in città.

 

BOTAN DŌRŌ, LA LANTERNA DI PEONIE

Metà storia d’amore, metà storia di fantasmi, e completamente terrificante, la storia della Lanterna di peonie inizia nel XVII secolo in Giappone. Sebbene ne esistano molte versioni, tutte concordano su alcuni punti chiave. Nella notte di Obon (una festività nipponica durante la quale si onorano gli spiriti degli antenati), un samurai vedovo di nome Ogiwara incontra Otsuyu, una bellissima donna, sempre accompagnata da una ragazza che porta una lanterna. Gli amanti si incontrano in segreto ogni notte dal tramonto all’alba, finché un giorno una vecchia che ha vissuto per anni in casa del samurai inizia ad avere dei sospetti e decide di spiare i due. Immaginate l’orrore quando vede Ogiwara abbracciare uno scheletro. Inutile dire che anche lui è un po’ inorridito nello scoprire la cosa, ma il suo amore per Otsuyu è troppo profondo, e il tutto finisce con il corpo morto di lui avvolto nello scheletro di lei. La storia è sopravvissuta ai secoli, diventando una rappresentazione del teatro kabuki, il soggetto di moltissimi dipinti e anche di diversi film.

 

LA DONNA CERVO

Conosciuta nell’area del Pacifico nord-occidentale è la Donna cervo, una creatura che si ritrova nella mitologia di diverse tribù di nativi americani, i Chippewa in modo particolare. Può cambiare forma, ma preferisce di gran lunga essere una fanciulla giovane e bella con i piedi e le gambe di cervo. Spesso si diverte a camminare appena fuori dai sentieri di caccia, nella speranza di attirare i giovani maschi e intrappolarli con la sua magia prima che sia troppo tardi. Si dice anche che sia appassionata di danza, che si unisca ai cerchi danzanti, usando la sua bellezza per spingere gli uomini nella foresta. Secondo i Chippewa, la Donna Cervo può essere scacciata con un canto, con del tabacco o semplicemente notando che i suoi piedi non sono umani.

 

KUCHISAKE-ONNA, LA DONNA CON LA BOCCA TAGLIATA

Nato nel Giappone antico, il mito di Kuchisake-Onna è stato riscoperto negli anni ’70, diventando molto popolare. La storia è molto semplice: camminate da soli per strada quando incontrate una donna che indossa una mascherina chirurgica, di quelle molto comuni in Asia. La donna vi chiederà: “Sono carina?”. Se rispondete di no, vi ucciderà con un paio di forbici che porta con sé; se invece dite di sì, toglierà la maschera per mostrarvi che la sua bocca è tagliata da orecchio a orecchio – avete presente il Joker interpretato da Heath Ledger? – … e dopo farà la stessa cosa anche a voi. Anche se già l’idea di un fantasma omicida non specificato è terrificante, nel 2007 è stato scoperto che negli anni ’70 esisteva una donna che corrisponde alla descrizione, una donna che andava a caccia di bambini.

 

LA PIANTA CARNIVORA DEL MADAGASCAR

L’idea di una pianta carnivora non ci sembra troppo bizzarra, ma questa storia risale al 1874 ed è più sinistra e letale dell’idea innocua che possiamo avere noi oggi. L’esploratore tedesco Carl Liche raccontò in un libro della sua esperienza presso la tribù Mkodo del Madagascar e di questo terrificante vegetale divora uomini.

 

LO SCRIGNO DI DAVY JONES

Nei giorni andati, essere un marinaio voleva dire molto di più che conoscere la posizione dei porti e della Stella Polare o tatuarsi sirene sexy su tutto il corpo. In effetti in ambito marinaresco si era sviluppato un ricco folklore. Ci sono le ben note superstizioni: portare a bordo un gatto nero avrebbe portato fortuna, mentre fischiare o imbarcare una banana avrebbe significato sfortuna. Ma uno dei racconti più noti e spaventosi d’alto mare è quello di Davy Jones. Visto come il diavolo dalla maggior parte dei marinai, finire nello scrigno di Davy Jones era considerato un eufemismo per l’annegamento. Mentre l’origine di questo demonio marino è sconosciuta, una delle sue prime descrizioni si trova ne “Le avventure di Peregrine Pickle”, pubblicato da Tobias Smollett nel 1751.

 

I NIGHTMARCHER HAWAIANI

Dalle tradizioni dei nativi delle Hawaii arrivano i Nightmarcher o huaka’i pō , che significa “spiriti che marciano in ranghi”, fantasmi di antichi guerrieri che sorgono dalle tombe in certe notti per marciare e rivivere le battaglie del passato un’ultima volta. Spesso marciano poco dopo il tramonto o subito prima dell’alba, e si dice che uccidano chiunque assista alla loro marcia, anche se ci sono alcuni modi per evitare il triste destino. Se uno dei vostri antenati fa parte dei ranghi verrete risparmiati, così come se distogliete gli occhi o vi buttate faccia a terra in segno di rispetto. Mostrare rispetto vi poterà grandi cose, non farlo quasi sicuramente vi porterà alla morte.

 

GLI SKONDOKATAS

Ci sono molti tipi di fantasmi, nella cultura bengalese, dai Petni (spiriti di donne morte celibi) ai Nishi (che attirano le vittime simulano la voce di una persona cara). Gli Skondhokatas sono invenzioni relativamente moderne, spettri di persone morte decapitate da un treno. Spesso chiedono l’aiuto dei viventi per ritrovare le teste perdute, e si dice che rendano schiavi quelli che non vogliono aiutarli, o peggio. Dal momento che non sono molto intelligenti (non dimenticate che non hanno cervello, dopo tutto) liberarsene è piuttosto semplice.

 

EL CHUPACABRA

Avvistato per la prima volta a Porto Rico, il Chupacabra (la traduzione letteraria potrebbe essere “Succhia-capre”) è un mostro la cui descrizione varia da racconto a racconto, anche se spesso si dice che abbia la taglia di un piccolo orso. La prima menzione risale al 1995, dopo che alcuni animali furono misteriosamente uccisi, con tutto il sangue estratto dal loro corpo. Da quel momento, gli avvistamenti del Chupacabra si sono estesi a tutta l’America, dal Maine a nord al Cile a sud. Una credenza fortemente radicata fino a oggi, la creatura può arrivare ovunque e il suo amore per il sangue ha fatto il resto in termini di terrore. Se vi trovate a camminare da soli in America… state in campana!

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