I consigli della Direttora: 3 libri sorpredenti da leggere, regalare o farsi regalare a Natale

Una serie di appuntamenti speciali, per il mese delle feste per eccellenza. Consigli di lettura a tema per tutti i gusti

Dicembre prosegue a grandi falcate, tra un giorno di festa e un fine settimana, e se non lo avete ancora fatto può essere il momento giusto per iniziare a pensare ai regali di Natale. Quanto meno se volete evitare le corse folli – e le file! – degli ultimi giorni. Io personalmente le sopporto poco, e preferisco sbrigare tutto per tempo. 

Se state pensando di far trovare un libro sotto l’albero alle persone che amate, ci sono i nostri appuntamenti con la rubrica I consigli della Direttora che a dicembre indossa il vestito delle feste e “si fa in quattro”. In questa serie di appuntamenti non parleremo propriamente di nuove uscite in libreria, ma di terzetti di romanzi (per quanto possibile di recente uscita) “a tema”. 

Dopo i fantasy (qui potete recuperare il pezzo) avrei dovuto passare ai romanzi storici… invece ho deciso di cambiare, complice una lettura recente, e proporvi tre libri “sorprendenti”, che non sono romanzi ma neppure saggi propriamente detti. Leggere per credere! Su Parole a Colori potrete trovare, a breve, anche le mie recensioni.

 

È uscito il 4 novembre per Il Saggiatore “MOSTRI IN TERAPIA di Jenny Jägerfeld e Mats Strandberg. Un libro che definire originale è poco, e che mescola psicologia e letteratura, scienza e cultura popolare per far scoprire al pubblico niente meno che i più intimi pensieri dei mostri più famosi della letteratura…

Notti gelide a Stoccolma, notti da menti malate. Una psicologa scompare all’improvviso. Nel suo studio, vengono ritrovate registrazioni, mail e appunti su quattro casi particolarmente interessanti: un dottore con una doppia personalità, una creatura mostruosa messa al mondo da un genio della medicina, un bellissimo dandy che sembra non invecchiare mai e una vampira psicotica. A sedersi sul lettino della psicologa, è evidente, sono stati quattro dei più noti personaggi della letteratura dell’orrore: dottor Jekyll, Frankenstein, Dorian Gray e Carmilla. Cos’hanno rivelato, durante le loro sedute? Quali demoni albergano nella mente di questi “mostri”? Da dove provengono le loro ossessioni e i loro delitti? E dove è finita la coraggiosa psicologa?

 

Ha fatto molto parlare di sé al momento della sua pubblicazione, il 1 settembre. PAPYRUS. L’INFINITO IN UN GIUNCO di Irene Vallejo, edito in Italia da Bompiani, è una straordinaria avventura per gli amanti dei libri e dell’antichità, un’avventura che parte dalle origini…

Questo è un libro sulla storia dei libri: libri di fumo, di pietra, di argilla, di giunchi, di seta, di pelle, di alberi e, gli ultimi arrivati, di plastica e di luce. Ma è anche un libro di viaggio che percorrendo le rotte del mondo antico fa tappa tra i canneti di papiro lungo il Nilo, sui campi di battaglia di Alessandro, tra le stanze dei palazzi di Cleopatra, nella Villa dei Papiri di Pompei prima dell’eruzione del Vesuvio, sul luogo del delitto di Ipazia, e poi nelle scuole più antiche dove si insegnava l’alfabeto, nelle prime librerie e nei laboratori di copiatura manoscritta, fino ad arrivare davanti ai roghi dove sono stati bruciati i libri proibiti, ai gulag, alla biblioteca di Sarajevo e ai sotterranei di Oxford. Papyrus è un racconto personalissimo, dove l’esperienza autobiografica si intreccia a evocazioni letterarie e a storie antiche, e dove un filo invisibile collega i classici con il frenetico mondo contemporaneo e i dibattiti più attuali: Erodoto e i “fatti alternativi”, Aristofane e i processi agli umoristi, Tito Livio e il fenomeno dei fan, Saffo e la voce letteraria delle donne, Seneca e la post-verità. Ma questo libro è soprattutto una favolosa avventura collettiva che ha come protagoniste le migliaia di persone che nel corso del tempo hanno salvato e protetto i libri: cantori, scribi, miniatori, traduttori, venditori ambulanti, insegnanti, maestri, spie, ribelli, suore, schiavi, avventurieri… lettori al riparo delle montagne o di fronte al mare in tempesta, nelle grandi capitali dove l’energia si concentra o nelle comunità più remote dove il sapere si rifugia quando fuori infuria il caos.

 

E chiudiamo questa mini-rassegna con un libro che “non è una biografia né una ricostruzione della società italiana dell’epoca”, parola del suo autore Maurizio Serra. IL CASO MUSSOLINI, uscito per Neri Pozza il 4 novembre, è il tentativo di decifrare la figura di un uomo che fece di tutto per restare indecifrabile e divenne, in tal modo, un simbolo delle peggiori passioni collettive.

Attraverso un’ampia e rigorosa documentazione, Maurizio Serra esamina tutti gli aspetti della vicenda politica e umana di Mussolini: ne indaga le pulsioni profonde, le scelte (e non scelte), le affermazioni e i comportamenti che si sono riverberati sul destino dell’Italia. Ne emerge il ritratto di un uomo in cui la dissimulazione è una costante dall’inizio alla fine. Un uomo mosso da un perenne risentimento, da un permanente istinto di difesa e offesa, e la cui natura di commediante – la parola alata, la mascella (o mandibola) protesa e il petto in fuori –cela il disagio nei contatti riavvicinati e nei bagni di folla. Un uomo che vuole incarnare l’antica figura del condottiero e crede, ad un tempo, nell’Uomo nuovo che l’epoca della tecnica annuncia. Un adepto della modernità e dei suoi miti che si rivela tragicamente in ritardo di fronte alle sfide che l’epoca moderna comporta: l’avvento degli Stati Uniti quale superpotenza mondiale, la marginalizzazione dell’Europa, le prime crepe del colonialismo, la vera natura della tecnica, la scoperta dell’energia nucleare ecc. Un capo militare che in guerra parla di «otto milioni di baionette», pronti a conquistare il terreno palmo a palmo, e ignora così la lezione dei disastri del 1914-1918, come pure le nuove concezioni militari degli inglesi e della “guerra lampo” tedesca. Un uomo, infine, che nel momento del naufragio delle sue illusioni, incapace di riconoscere la propria responsabilità, attribuisce il disastro al popolo italiano che, sue parole, «nella sua profonda e manifesta ingratitudine, si è dimostrato plebe».

 

E per oggi è tutto. Fatemi sapere nei commenti o sui social delle vostre letture di dicembre – se ci sono romanzi usciti in questi mesi che avete in programma di recuperare, di regalare o farvi regalare. Con I Consigli della Direttora ci vediamo la prossima settimana, per il terzo appuntamento natalizio. Partiremo per una triplice incursione nel mondo del romanzo storico, stavolta sul serio, promesso. 

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