I FANTASTICI 4 | Bong Joon-ho e gli altri. Il meglio del cinema sudcoreano

Ogni settimana una selezione di pellicole a tema, tra film cult, volti noti e nomi da scoprire o riscoprire

di Concetta Piro

 

La Palma d’oro del 72° Festival di Cannes è andata a “Parasite” (Gisaengchung) del regista sudcoreano Bong Joon-ho. Questa vittoria, che ha messo d’accordo critici e pubblico, ha riacceso i riflettori sul cinema della Corea del Sud.

Nonostante la lontananza geografica e culturale, non è la prima volta che una produzione di questo Paese riesce a conquistare il pubblico “di casa nostra”.

Nel nostro appuntamento con “I Fantastici 4, la rubrica settimanale dedicata al consiglio di pellicole a tema, abbiamo scelto i quattro film sudcoreani più belli degli ultimi anni. Assolutamente da recuperare, se non li avete visti al momento dell’uscita al cinema. 

 

MEMORIES OF MURDER

di Bong Joon-ho. Con Kang-ho Song, Sang-kyung Kim, Roe-ha Kim, Song Jae-ho, Hie-bong Byeon, Seo-hie Ko Poliziesco, 129′. Corea del sud 2003

Già nel 2003 il regista neo-palma-d’oro si era fatto notare con questo thriller basato sulla storia vera del primo serial killer coreano conosciuto, attivo tra il 1986 e il 1991. In patria è stato un successo strepitoso, con oltre cinque milioni di spettatori, e ha vinto svariati riconoscimenti in festival cinematografici internazionali, fra cui il TFF. Tutte le vittime indossano abiti di colore rosso e vengono uccise in notti di pioggia.

 

OLD BOY

di Chan-wook Park. Con Choi Min-sik, Ji-tae Yu, Hye-jeong Kang, Dae-han Ji, Oh Dal-soo, Byeong-ok Kim. Drammatico, 119′. Corea del sud 2003

Forse uno dei film coreani più famosi. Un uomo di mezza età viene arrestato. Al suo rilascio lo rapiscono e, quando si risveglia, si ritrova prigioniero in una stanza senza finestre. Non sa dove si trova né perché si trova lì o chi lo abbia rapito. Al momento della liberazione, anni dopo, si trova a vagare per le strade della città con tante domande e nessuna risposta, senza sapere che i suoi problemi sono solo all’inizio.

 

THE CHASER

di Hong-jin Na. Con Yun-seok Kim, Ha Jung-woo, Yeong-hie Seo, Moo-yeong Yeo, Sang-hee Lee, Jong-goo Lee. Thriller, 125′. Corea del sud 2008

Anche questo film si basa sulla storia vera di un serial killer. Un ex poliziotto corrotto, passato allo sfruttamento della prostituzione, va alla ricerca di un misterioso assassino che ha già ucciso due delle sue ragazze e sta per fare lo stesso con la bella Mi Jin. Entrerà in contatto con un ragazzo timido, dalla faccia pulita, che in realtà nasconde un’anima depravata. Fotografia scura, tutta ombre e ambientazioni notturne. Nonostante il volto del serial killer sia noto fin da subito, lo spettatore rimane catturato dalla storia.

 

I SAW THE DEVIL

di Jee-woon Kim. Con Byung-Hun Lee, Choi Min-sik, Lee Jun-Hyeok, Kim Kap-su, Cheon Ho-Jin, Kim In-Seo, Choi Moo-Sung. Horror, 141′. Corea del sud 2010

Un horror/thriller costruito per larghi tratti su violenza eccessiva e immagini crude. La fotografia è ben articolata, la regia attenta. Un film molto tecnico, a tratti splatter, non adatto a tutti.

 

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Concetta Piro
Nata a Napoli, a otto anni si trasferisce in provincia di Gorizia dove si diletta di teatro. Torna nella sua amata città agli inizi del nuovo millennio e qui si diploma in informatica e comincia a scrivere - pensieri, racconti, per poi arrivare al primo romanzo, "Anime". Nel frattempo ha cambiato di nuovo città e scenario, trasferendosi nelle Marche. Oggi conduce per RadioSelfie.it "Lo chiamavano cinema", un approfondimento settimanale sulla settima arte, e scrive articoli sullo stesso tema.

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