I FANTASTICI 4 | I migliori film della Festa del cinema, scelti dal pubblico

Ogni settimana una selezione di pellicole a tema, tra film cult, volti noti e nomi da scoprire

Ha preso il via ieri, 14 ottobre, la sedicesima edizione della Festa del Cinema di Roma che ci terrà compagnia, con le sue proiezioni, gli incontri attesissimi con le star, gli eventi e le mostre, fino al 24.

Proprio nel nome, questo Festival autunnale contiene il suo maggiore pregio: l’essere un’occasione gioiosa, pensata per divertire e intrattenere il pubblico (non è un caso che l’unico premio venga assegnato proprio dagli spettatori).

Prima di lasciarci avvolgere dalla magia, nel nostro appuntamento con “I Fantastici 4”, la rubrica dedicata al consiglio di pellicole a tema, abbiamo deciso di passare in rassegna le ultime quattro pellicole scelte dal pubblico come vincitrici della Festa del cinema. Siete d’accordo?

 

ESTATE ’85

di François Ozon. Con Félix Lefebvre, Benjamin Voisin, Philippine Velge, Valeria Bruni Tedeschi, Melvil Poupaud. Drammatico, 100′. Francia 2020

Le storie d’amore qualche volta finiscono male ma il debutto è sempre folgorante. Lo è quello di Alexis e David. Alexis affonda tra i flutti di un’estate (irre)quieta, David lo salva dal naufragio come un dio greco. Alexis ha sedici anni e una passione per i riti funerari, David pochi di più e un dinamismo che non conosce freni. Cresciuto senza slanci in una famiglia proletaria, Alexis è attratto da David, orfano di padre e figlio di una madre divorante e impudica. Tutto li separa, tutto li innamora dentro un dramma annunciato e una stagione stordente. L’ultima, spensierata e innocente, prima dell’inverno e dell’HIV.

 

SANTA SUBITO

di Alessandro Piva. Documentario, 60′. Italia 2019

Bari, fine degli anni ’80. Santa ha poco meno di vent’anni e come ogni ragazza custodisce sogni e apprensioni, che affida al suo diario. Nel suo cuore ardono fede cristiana e fame di vita: è ferma nel voler assecondare la sua vocazione spirituale, non prima però di aver conseguito la laurea, come ha concordato con i suoi. Qualcuno però si intromette tra Santa e le sue aspirazioni. Un uomo incrociato per caso negli ambienti parrocchiali prende a farle appostamenti, a inviarle lettere deliranti, a pedinarla ovunque per tre lunghi anni, proseguendo di fatto indisturbato nonostante le ripetute denunce.

 

IL VIZIO DELLA SPERANZA

di Edoardo De Angelis. Con Pina Turco, Massimiliano Rossi, Marina Confalone, Cristina Donadio, Odette Gomis, Juliet Esey Joseph. Drammatico, 90′. Italia 2018

Maria ha un cane e una vita dannata. Ripescata in mare come un rifiuto, è cresciuta marcata da un abuso sessuale che le ha scalfito il volto e privato il ventre della capacità di generare. Figlia di una madre alienata e braccio destro di una pappona tossicomane, Maria traghetta povere anime sul Volturno, prostitute nigeriane che affittano l’utero per sopravvivere e ingrassare la loro miserabile padrona. Un giorno la fuga di Fatima, che vuole tenere per sé il suo bambino, e la scoperta di una gravidanza inattesa, scuotono Maria dal profondo. Incinta e in fuga, dopo aver ritrovato e liberato Fatima, Maria prende coscienza di un bivio e sceglie il mare, la vita.

 

BORG MCENROE

di Janus Metz Pedersen. Con Sverrir Gudnason, Shia LaBeouf, Stellan Skarsgård, Tuva Novotny, Ian Blackman. Drammatico, Sportivo 100′. Svezia, Danimarca, Finlandia, 2017

Estate 1980. Sta per prendere il via il Torneo di Wimbledon e i due giocatori più quotati per la vittoria sono lo svedese Björn Borg e l’americano John McEnroe. Due tennisti, e due giovani uomini, che non potrebbero essere più diversi, almeno secondo lo storytelling dell’epoca. Borg, già quattro volte vincitore a Wimbledon, è soprannominato “Uomo di ghiaccio”: algido, apparentemente privo di emozioni, una macchina segnapunti con un servizio a due mani che è una fucilata. McEnroe, di tre anni più giovane, è detto invece “Superbrat” perché sul campo impreca, dà in escandescenze e si accapiglia con gli arbitri.

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Concetta Piro
Nata a Napoli, a otto anni si trasferisce in provincia di Gorizia dove si diletta di teatro. Torna nella sua amata città agli inizi del nuovo millennio e qui si diploma in informatica e comincia a scrivere - pensieri, racconti, per poi arrivare al primo romanzo, "Anime". Nel frattempo ha cambiato di nuovo città e scenario, trasferendosi nelle Marche. Oggi conduce per RadioSelfie.it "Lo chiamavano cinema", un approfondimento settimanale sulla settima arte, e scrive articoli sullo stesso tema.

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