I FANTASTICI 4 | Quando il Festival di Cannes ha premiato l’Italia

Ogni settimana una selezione di pellicole a tema, tra film cult, volti noti e nomi da scoprire

Dal 6 al 17 luglio avrà luogo, in presenza e noi ci saremo con il nostro Roberto Sapienza, la 74° edizione del Festival di Cannes. Dopo un 2020 sui generis, anche per ciò che riguarda le kermesse cinematografiche, si torna a respirare un’aria di – relativa – normalità.

L’unico film italiano presente nella Selezione ufficiale è “Tre piani” di Nanni Moretti. Il regista trentino, classe 1953, torna sulla Croisette a 20 anni esatti di distanza dalla Palma d’oro vinta, nel 2001, con “La stanza del figlio”.

L’Italia non è nuova ai riconoscimenti. Di Palme d’oro e Grand Prix Speciale della Giuria, assegnati al film che mostra maggiore originalità o spirito di ricerca, il nostro Paese ne ha ottenuti ben 12. E proprio a questi è dedicato il nostro appuntamento di oggi con la rubrica “I Fantastici 4”, dedicata al consiglio di pellicole a tema.

 

LA DOLCE VITA

di Federico Fellini. Con Marcello Mastroianni, Anita Ekberg, Anouk Aimée, Yvonne Furneaux, Alain Cuny, Annibale Ninchi. Commedia, 173’. Italia, Francia 1960

Considerato uno dei capolavori di Fellini e tra i più celebri film della storia del cinema, fu vincitore della Palma d’oro al 13º Festival di Cannes e dell’Oscar ai migliori costumi. Marcello Rubini, aspirante romanziere che si è adattato al ruolo di giornalista di cronaca mondana, convive con Emma, una donna molto gelosa e depressa, ma ha frequentazioni con donne di ogni tipo e di ogni ambiente. Nel giorno in cui arriva a Roma un’importante attrice svedese, Marcello accompagna la delegazione in un locale all’aperto tra le rovine romane e poi scappa con la donna per le vie del centro di Roma.

 

IL GATTOPARDO

di Luchino Visconti. Con Burt Lancaster, Alain Delon, Claudia Cardinale, Paolo Stoppa, Rina Morelli, Romolo Valli. Drammatico, 205′. Italia 1963

Il film del 1963 diretto da Luchino Visconti, tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, si aggiudicò la Palma d’oro al 16º Festival di Cannes. Quando Garibaldi sbarca in Sicilia nel 1860, il principe Fabrizio di Salina assiste inerme ai cambiamenti che ne conseguono. Si trasferisce con tutta la famiglia a Donnafugata, residenza di campagna, sfondo dell’amore tra l’adorato nipote Tancredi e Angelica, la figlia del sindaco, unione che diventa simbolo del passaggio di potere tra la nobiltà latifondista e la borghesia mercantile.

 

SIGNORE & SIGNORI

di Pietro Germi. Con Franco Fabrizi, Olga Villi, Virna Lisi, BebaLoncar, Gastone Moschin, Gigi Ballista. Commedia, 120′. Italia, Francia 1965

Il film diretto da Pietro Germi, uno degli esiti più alti della commedia all’italiana degli anni ’60, si aggiudicò il Grand Prix per il miglior film al 19º Festival di Cannes, ex aequo con “Un uomo, una donna” di Claude Lelouch. In un’imprecisata cittadina della provincia veneta, va in scena la fiera del – falso – perbenismo. Dai tavolini di un bar nella piazza del mercato, gli uomini guardano le donne e giudicano chiunque osi mettersi contro le regole non scritte dei benpensanti. 

 

L’ALBERO DEGLI ZOCCOLI

di Ermanno Olmi. Con Carlo Rota, Luigi Ornaghi, Francesca Moriggi, Omar Brignoli, Antonio Ferreri. Drammatico, 175′. Italia 1978

In una cascina vicino a Bergamo alla fine del secolo scorso, cinque famiglie di contadini vivono, lavorano, amano, soffrono. Una ragazza sposa uno dei giovani. Il loro viaggio di nozze a Milano è movimentato dalle repressioni, da parte delle truppe di Bava Beccaris, delle manifestazioni popolari. L’albero del titolo è quello che uno dei contadini taglia per fare gli zoccoli per il figlio. Il padrone viene a saperlo e scaccia la famiglia. Vincitore della Palma d’oro al 31º Festival di Cannes, il film venne girata principalmente in dialetto bergamasco da attori non professionisti e poi doppiato in italiano alla fine delle riprese.

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Concetta Piro
Nata a Napoli, a otto anni si trasferisce in provincia di Gorizia dove si diletta di teatro. Torna nella sua amata città agli inizi del nuovo millennio e qui si diploma in informatica e comincia a scrivere - pensieri, racconti, per poi arrivare al primo romanzo, "Anime". Nel frattempo ha cambiato di nuovo città e scenario, trasferendosi nelle Marche. Oggi conduce per RadioSelfie.it "Lo chiamavano cinema", un approfondimento settimanale sulla settima arte, e scrive articoli sullo stesso tema.

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