“I Miserabili”: un film che nasconde un messaggio chiaro

L'esordio alla regia di Ladj Ly è una pellicola potente, che mostra il vero volto della Francia moderna

Un film di Ladj Ly. Con Damien Bonnard, Alexis Manenti, Djibril Zonga. Drammatico, 100′. Francia 2019

Montfermeil, periferia di Parigi. L’agente Ruiz, appena trasferitosi in loco, prende servizio nella squadra mobile di polizia, nella pattuglia dei colleghi Chris e Gwada. Gli bastano poche ore per fare esperienza di un quartiere brulicante di tensioni tra le gang locali e tra gang e forze dell’ordine, per il potere di dettare legge sul territorio. Quello stesso giorno, il furto di un cucciolo di leone dalla gabbia di un circo innesca una caccia all’uomo che accende la miccia e mette tutti contro tutti.

 

Qual è il vero volto della Francia moderna? È il Paese multirazziale che meno di 12 mesi fa festeggiava la vittoria ai Mondiali di calcio in Russia, oppure quello incarnato dal movimento dei gilet gialli che con la loro protesta stanno mettendo Parigi a ferro e fuoco da mesi?

Quello che è certo è che l’illusione del cambiamento impersonifacata dal giovane e rampante Presidente Macron è svanita, lasciando il posto a un nuovo clima di violenza e tensioni sociali. E in questo clima tornano alla ribalta questioni mai superate come il problema razziale, lo stato delle banlieue, il ruolo e l’azione delle forze di polizia.

“I Miserabili”, pellicola d’esordio della regista Ladj Ly, presentata in concorso a Cannes, è destinata a far parlare molto di sé. Il film, per certi aspetti, ricorda il premiato “Trainining Day” con Denzel Washington, e permette al pubblico di accompagnare una pattuglia di poliziotti durante un turno di servizio.

Attraverso l’esperienza dell’agente Ruiz (Bonnard), appena trasferitosi nella squadra mobile di un quartiere periferico di Parigi, il film punta il dito contro la corruzione e l’ambiguità delle forze dell’ordine e contro l’incapacità dello Stato di comprendere come la repressione violenta sia tutt’altro che una soluzione al problema delle periferie e alle proteste.

Il detto: Chi semina vento raccoglie tempesta trova una significativa e potente rappresentazione nel finale, drammatico e aperto. Davanti alle immagini di una Parigi in fiamme e un’Europa in forte crisi viene da domandarsi quanto tempo ancora dovrà passare prima che chi di dovere presti il giusto ascolto alle richieste della piazza.

 

Il biglietto da acquistare per “I Miserabili” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto (con riserva). Sempre. 

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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