“Il commissario Ricciardi”: noir, mistery e melodramma sullo sfondo di una Napoli in chiaroscuro

Lino Guanciale presta il volto al celebre personaggio nato dalla penna di Maurizio de Giovanni nella serie Rai

Una serie diretta da Alessandro D’Alatri. Con Lino Guanciale, Antonio Milo, Enrico Ianniello, Serena Iansiti, Maria Vera Ratti. Poliziesco, drammatico. Italia. 2021-in produzione

 

L’attesa, finalmente, è finita. Da questa sera, 25 gennaio, per sei prime serate su Rai1, Lino Guanciale sarà il commissario Ricciardi, il celebre e amatissimo personaggio nato dalla penna di Maurizio de Giovanni, nell’omonima serie. 

Napoli, 1932. Luigi Alfredo Ricciardi ha trent’anni ed è commissario della Mobile. Catturare gli assassini è la sua vocazione e la sua ossessione, perché Ricciardi nasconde un terribile segreto, una maledizione ereditata dalla madre: fin da bambino vede il fantasma dei morti in modo violento e ne ascolta l’ultimo pensiero sul luogo del delitto.

Potente contaminazione di generi – poliziesco, mystery, melò -, “Il commissario Ricciardi” è un racconto coinvolgente che, sullo sfondo di una Napoli in chiaroscuro, indaga sul senso ultimo della vita e del dolore.

Stupenda è la fotografia che dipinge i vicoli con tonalità sul grigio volte a enfatizzare il mistero che avvolge la figura del commissario. Elegante e ricca di dettagli la regia di Alessandro D’Alatri che riesce a cogliere le molteplici sfumature del racconto. Da non sottovalutare l’elemento fantasy che completa il racconto conferendogli un tono più cupo e dark.

Al centro del racconto Ricciardi, un uomo dotato di straordinarie doti intuitive ma circondato anche da un’aura di mistero. Una personalità complessa, quasi respingente; un solitario che sembra non sorridere mai.

La sua solitudine, però, verrà scalfita dall’incontro con due donne, molto diverse ma ugualmente affascinanti: Enrica Colombo (Ratti), maestra timida e riservata, che abita di fronte a lui e che lui guarda dalla finestra, l’incarnazione dell’amore familiare; e Livia Lucani (Iansiti), cantante lirica ricca e indipendente che rappresenta la sensualità e la passione, da cui si sente fortemente attratto.

Dai romanzi alla tv, “Il commissario Ricciardi” non perde la sua forza attrattiva. Se per i telespettatori che per la prima volta si avvicinano al personaggio sarà facile apprezzarne le avventure, sono i lettori appassionati della serie a rappresentare il vero banco di prova. Io, da profana, vi consiglio di dargli una chance.

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