“Il mostro della cripta”: un omaggio vintage e horror agli anni ’80

Daniele Misischia dirige un film di puro intrattenimento, sorretto da bellissimi effetti speciali

Un film di Daniele Misischia. Con Tobia De Angelis, Pasquale Petrolo, Amanda Campana, Nicola Branchini, Chiara Caselli. Commedia, 116′. Italia 2021

Bobbio, 1988. Giovanni sogna di fare il regista e gira filmini horror con l’amico Alberino, scegliendo come “attrice protagonista” Vanessa, la ragazza dei suoi sogni. Un giorno acquista una copia del suo fumetto preferito, “666 cacciatori di demoni”, che narra la storia di un mostro nascosto presso la cripta di una chiesa. Giovanni si accorge che la chiesa raffigurata è proprio quella di Bobbio e comincia a cercare il mostro, convinto che esista davvero. Nel corso delle ricerche si imbatterà nella famiglia Valmont, una congrega di degenerati che vuole uccidere uno ad uno gli abitanti della cittadina, e toccherà a Giovanni e a i suoi amici cercare di fermarli, con l’aiuto dell’autore del comic book che ha dato origine alla loro impresa, detto “il Maradona del fumetto italiano”.

 

Presentato in anteprima fuori concorso al Locarno Film Festival, “Il mostro della cripta” di Daniele Misischia è un’avventura horror, ma anche una commedia avvincente. Un film di puro intrattenimento che vuole riproporre – e omaggiare – il cinema degli anni ’80.

Simpatica e riuscita opera di genere che rilegge in chiave ironica il periodo di riferimento, il film sfrutta tutte le modalità che hanno reso grande – e amato – quel cinema: una location di provincia come Bobbio, nel piacentino (che è anche un omaggio al mondo del cinema. Qui infatti Marco Bellocchio, all’epoca aspirante cineasta, ha girato il suo “I pugni in tasca”), azioni rocambolesche e il classico protagonista nerd che vuole fare il regista.

Misischia, da anni uno dei nomi di riferimento nel panorama horror italiano, supportato qui dalla mano produttiva e dalla sceneggiatura dei Manetti Bros, decide di affidarsi a un maestro degli effetti speciali come Sergio Stivaletti. Perfetta anche la colonna sonora, che comprende brani come “Eskimo” di Francesco Guccini e “Boys” di Sabrina Salerno, che evoca gli anni ’80.

Anche se la storia in quanto tale non brilla per originalità, “Il mostro della cripta” riesce a bilanciare sapientemente momenti horror e altri comici, nei quali risulta fondamentale la presenza di Lillo Petrolo nel ruolo di Diego Busirivici. 

L’italianissima Bobbio diviene l’emblema della perfetta ghost town, dove non manca neppure qualche sparatoria e una famiglia di degenerati assassini al servizio di un pericoloso “padrone” soprannaturale.

Tra horror, commedia e spunti da teen drama (i giovani protagonisti, oltre a cacciare creature mostruose, sono anche alle prese con i primi amori, le gelosie, i sogni nel cassetto) “Il mostro della cripta” è un convincente omaggio al cinema di genere di serie B, disseminato di Easter egg visivi e sonori. Un film non perfetto ma sicuramente godibile.

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Federica Rizzo
Campana doc, si laurea in scienze delle comunicazioni all'Università degli studi di Salerno. Internauta curiosa e disperata, appassionata di cinema e serie tv, pallavolista in pensione, si augura sempre di fare con passione ciò che ama e di amare fortemente ciò che fa.

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