Un film di Valeria Parisi. Con Jeremy Irons. Arte, documentario

Uno dei musei più importanti al mondo compie duecento anni. È il Museo del Prado che, dalla sua apertura il 10 novembre 1819 grazie alla lungimiranza e alla passione per l’arte di Maria Isabella di Bragranza, moglie di Ferdinando VII, oggi viene festeggiato con un documentario densissimo di storie, dipinti, personaggi appassionati, tematiche diverse e cultura. Il Prado è infatti un luogo esemplare: nato dalla passione dei regnanti per l’arte e dagli storici che, secolo per secolo, hanno selezionato i grandi maestri di tutta Europa che ancora sono testimonianza della storia e della cultura del passato.

 

Alla luce dei fatti di Parigi – le immagini del rogo della cattedrale di Notre-Dame rimarranno negli occhi di tutti per molto tempo – il documentario di Valeria Parisi “Il museo del Prado – La corte delle meraviglie” risulta ancora più necessario. Perché restituisce a una collezione di opere d’arte una dimensione di eternità.

Jeremy Irons, magnifico come sempre e in splendida forma, guida lo spettatore in un vero e proprio tour attraverso il complesso museale madrileno, alla scoperta di opere, ma anche stanze, soffitti, scale e segreti.

Le opere di Bosch, Vélasquez, Tiziano, Goya sono l’occasione per l’attore inglese di introdurre e “dipingere” la storia della civiltà spagnola ed europea. Ma anche quella di festeggiare il bicentenario del Prado.

In una ricostruzione documentaristica e storico-sociale, il film della Parisi colpisce per la sua struttura completa, entusiasmante e soprattutto coinvolgente.

Secondo Pablo Picasso l’arte lava via dalla nostra anima la polvere di tutti i giorni. Il film evento distribuito da Nexo permette di visitare uno dei più importanti musei al mondo senza dover prendere alcun aereo, restando tranquillamente seduti in sala. Quale occasione migliore per compiere questo viaggio nella storia e nell’arte?

 

Previous article“Go home – A casa loro”: un horror che all’intrattenimento unisce la satira
Next article“Nel giardino delle scrittrici nude”: recensione del libro di Pallavicini
Sofia Peroni
Classe 1996, marchigiana d’origine, studia comunicazione a Roma e ha trovato il modo di coniugare la passione per il cinema e quella per la scrittura... Come? Scrivendo sul e per il cinema dal 2015. Ha all'attivo diverse esperienze sul set, con registi del calibro di Matteo Garrone, e sogna un giorno di veder realizzato il suo film.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here