“Il piacere è tutto mio”: una commedia brillante e sexy, dal ritmo serrato

Emma Thompson e Daryl McCormack complici e affiatati nel film dell'australiana Sophie Hyde

Un film di Sophie Hyde. Con Emma Thompson, Daryl McCormack, Isabella Laughland, Carina Lopes, Charlotte Ware. Commedia, 97′. Gran Bretagna 2022

Tutto in una camera d’albergo: Nancy Stokes, insegnante in pensione, ha finalmente deciso. Dopo la morte del marito, che a letto non l’ha mai soddisfatta, è tempo di svelare i tanti misteri che il sesso ancora le riserva. Per questo ha fissato appuntamento per una sessione con Leo Grande, accompagnatore, intrattenitore e terapeuta del sesso che promette di darle ciò che non ha mai avuto. Quando la porta si apre, però, Nancy si rende conto che mettersi a nudo di fronte a uno sconosciuto non sarà poi così facile.

 

Il film dell’australiana Sophie Hyde “Il piacere è tutto mio” (Good luck to you, Leo Grande) è sicuramente quello che mi ha intrattenuto e divertito di più in questa edizione 2022 della Berlinale, fornendomi anche interessanti spunti di riflessione.

Si tratta di una commedia sul sesso, più precisamente sul sesso a pagamento e in età matura – argomenti affrontando i quali il rischio di cadere in cliché triti e ritriti o di provare a stupire a tutti i costi era alto. Invece, il film si allontana dalle banalità e dalle vuote pretese e prende una strada originale ed estremamente piacevole. 

La trama, molto lineare, si regge soprattutto sulla complicità tra i due protagonisti (la fantastica Emma Thompson e l’affascinante Daryl McCormack) e sulle loro conversazioni argute, umoristiche e di una sincerità toccante.

Lo stile è quello di una classica commedia teatrale – da notare che quasi tutta l’azione si svolge nella stessa camera d’hotel. Ma al di là della brillantezza e del divertimento, “Good luck to you, Leo Grande”, con il suo acuto sguardo femminile, si rivela essere anche una riflessione sul ritrovamento dell’intimità, in primis quella con noi stessi, che passa attraverso l’accettazione di ciò che siamo dentro e fuori.

Tra imbarazzanti conversazioni e delicate confidenze, i due protagonisti – insegnante in pensione vedova, lei; intrattenitore e terapeuta del sesso lui – esplorano, indirettamente, le convenzioni sociali a cui le donne sono soggette, che da sempre le educano a non valorizzare o addirittura a reprimere il loro piacere, sessuale o non che sia.

La stessa Emma Thompson ha sottolineato questo aspetto durante il Sundance Film Festival, dove il film è stato presentato prima di approdare a Berlino. Non posso che essere d’accordo con lei e quindi apprezzare ancor di più il valore, non solo artistico ma anche sociale, di quest’opera cinematografica.

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