“Il premio”: un road movie debole e prevedibile, che non esalta il cast

Alessandro Gassman si fa in tre - regista, sceneggiatore e attore. Matilda De Angelis canta - bene.

Un film di Alessandro Gassmann. Con Gigi Proietti, Alessandro Gassmann, Rocco Papaleo, Anna Foglietta, Matilda De Angelis. Commedia, 100′. Italia, 2017

Data di uscita italiana: 6 dicembre 2017

Oreste è un personal trainer con una moglie dispotica e il sogno di aprire una palestra: sogno alla cui realizzazione mancano 15mila euro. Suo padre Giovanni gli promette quella cifra in cambio di un compito preciso: accompagnarlo in automobile a Stoccolma, dove l’anziano scrittore dovrà ritirare il premio Nobel per la letteratura. E Oreste, che non ha mai accettato denaro da suo padre e ha cercato di vivere il più possibile fuori dal suo cono d’ombra, si ritrova a trascorrere una settimana fra Italia, Austria, Germania, Danimarca e Svezia, in compagnia di Giovanni ma anche di Rinaldo, il segretario personale di papà, e Lucrezia, la sorellastra blogger che ha deciso di documentare tutta l’impresa.

 

Un premio, agli sceneggiatori de “Il premio”, andrà sicuramente dato alla prima occasione: per essere stati così diversamente creativi e originali da aver pensato una sceneggiatura che include tutto e il contrario tutto, e che si traduce in un film che è un guazzabuglio, poco credibile e a tratti persino desolante.

Dispiace essere tanto duro e sprezzante verso Massimiliano Bruno e Alessandro Gassman, che ammiro, ma questa, a mio modesto parere, è solo una brutta parodia della società e della famiglia moderne. 

Né carne né pesce, questo road movie debole, prevedibile ed emozionalmente piatto non riesce a trasmettere al pubblico un messaggio che sia uno, uno spunto. Peccato, perché degli spunti interessanti la storia sembrava offrirli.

Tra tanta desolazione, non si può non sottolineare la professionalità del cast, a partire da Gigi Proietti, che ha deciso di mettersi in gioco in questo progetto. Purtroppo tutto il talento e l’esperienza di questo mondo nulla ha potuto davanti a personaggi rarefatti e poco credibili, quando non superflui alla narrazione.

Premio di consolazione a Matilda De Angelis, per l’ottima performance musicale – merito anche della colonna sonora firmata dal promettente musicista romano Marco Zitelli. Premio al coraggio, invece, ad Alessandro Gassman per averci provato nel triplice ruolo di regista, sceneggiatore e attore.

Se all’uscita dalla sala, dopo aver visto “Il premio”, provate nostalgia per un rapporto padre-figlio cinematografico declinato come si deve, vi consigliamo “In viaggio con papà”, con Alberto Sordi e Carlo Verdone. Perché quello è il cinema italiano che ci piace ricordare.

 

Il biglietto da acquistare per “Il premio” è:
Neanche regalato (con riserva). Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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