“Il segreto di un buon book blog? La fiducia tra blogger e lettori!”

bibliotecaLa blogger Laura ha studiato per diventare un’archeologa, e anche se al momento non è semplice fare di una passione come questa una professione, non perde la speranza di poterci arrivare, un giorno.

Ha iniziato a leggere che era già grandicella, ma da allora non ha più smesso. La biblioteca di Eliza è nato così.

Conosciamo meglio questa blogger letteraria, che ama la lettura e crede fermamente che la fiducia sia il pilastro fondamentale alla base di un book blog.

 

Come e quando è nata l’idea per il blog?
Era da un po’ che mi frullava in testa l’idea, anche perché intorno a me non ho tantissime persone che leggono, o che comunque hanno i miei stessi gusti. Due anni fa, una domenica d’inizio novembre veramente brutta, grigia, piovosa e fredda ho deciso che era il momento: avevo appena letto un libro che mi era piaciuto molto e volevo farlo sapere a tutti.

Perché hai deciso di cimentarti in quest’impresa? Avevi già delle esperienze analoghe alle spalle oppure questa è la tua “prima volta”?
Avevo già provato ad aprire un altro blog tempo prima, ma su un argomento del tutto diverso, quindi non posso proprio definirla una vera esperienza. Mi piacevano i blog che vedevo in giro e ho voluto provare.

Quali pensi che siano le maggiori difficoltà di gestire un blog?
Il problema principale è il tempo. Gestire il blog, trovare il tempo per fare le ricerche su internet, per rispondere alle e-mail, per seguire i social network, per scrivere gli articoli e, ovviamente, per leggere… Ci vuole tanto tempo, ma non sempre se ne ha a disposizione. Spesso mi ritrovo a leggere alle 2 di notte o a buttar giù segnalazioni mentre mangio.

In base a cosa scegli i libri da recensire? Capita che le case editrici o gli autori ti propongano dei titoli, oppure segui sempre e solo l’ispirazione? E nel primo caso, quanto è difficile essere obiettivi? Si avverte la pressione, quando il libro viene inviato?
Leggo sia libri acquistati da me sia libri che mi vengono inviati dalle case editrici, dagli autori e dalle agenzie letterarie. Ovviamente la scelta sta sempre a me, se un libro mi ispira lo leggo, altrimenti no. Essere obiettivi è essenziale, altrimenti tutto questo non avrebbe senso. Scrivere che un libro mi è piaciuto solo perché mi è stato inviato sarebbe scorretto nei confronti dei lettori. Un blog letterario si basa sulla fiducia, chi mi legge deve potersi fidare e io non tradirei mai questa fiducia. L’importante è dire ciò che veramente si pensa, ma sempre con educazione, spiegando cosa va e cosa non va in un libro. Se sei onesta tutto andrà bene!

Ti è mai capitato di ricevere critiche da parte di autori/editori per via dei pareri che dai sui libri? Pensi sia meglio scendere a compromessi e mediare le proprie opinioni, oppure vince la sincerità?
Fortunatamente nessun autore o editore ha mai criticato le mie recensioni, anche perché cerco sempre di argomentare le mie critiche e questo viene apprezzato. Mi è capitato invece di ricevere le critiche di qualche lettore che difendeva un libro, ma io rispondo sempre che ci sta, i gusti sono diversi, anzi ben venga, se tutti fossimo sempre d’accordo sai che noia.

Nel tuo blog c’è una sezione dedicata ai libri che prendono la strada del grande schermo. Cosa ne pensi di questa tendenza di adattare per il cinema i romanzi? E’ sempre una buona idea? Quali sono i limiti? E c’è un film tratto da un libro che ti è piaciuto particolarmente (e uno che proprio non hai mandato giù)?
Negli ultimi anni è una tendenza che si sta rafforzando, ma francamente i risultati non sono granché, soprattutto per la scelta di tagliare scene importanti o aggiungerne altre senza senso. Inoltre si producono sempre più spesso film tratti da serie e spesso se ne fa uno complessivo o senza un reale seguito. Sono sempre piuttosto scettica quando un romanzo viene adattato: la magia che ti dà un libro segue una strada lunga, che non può essere compressa in due ore di film, non c’è proprio il tempo materiale per ricrearla. Più che i film, di solito mi piacciono gli adattamenti televisivi, primo fra tutti quello di “Orgoglio e Pregiudizio” targato BBC del 1997 (mi sembra). Un film che invece ho proprio odiato, “I love shopping”. I libri sono spensierati e divertenti, il film un’agonia di 1 ora e mezza!

Oggi scrivere un blog – anche e soprattutto di libri – sembra diventata un po’ una moda. Cosa deve avere, secondo te, un blog per avere successo? Per distinguersi dagli altri e conquistarsi una fettina di pubblico?
Ci vuole continuità e costanza, pubblicare spesso, rimanere informate sulle uscite o sulle notizie. Non si può pensare di aprire un blog e sperare che vada da solo. Penso che questa sia la prima cosa, poi piano piano, col tempo ci si ritaglia il proprio spazio.

Nel tuo blog ci sono una serie di rubriche – alcune originali, altre adattate da idee di altri e presenti su tantissimi blog. Il pubblico apprezza questi articoli, anche se si trovano un po’ ovunque? Oppure proporre qualcosa di standardizzato finisce per essere un meno invece che un più? Che idea ti sei fatta?
Io ho pubblicato per circa un anno alcune rubriche standard, diciamo, che si trovano un po’ ovunque. Erano molto apprezzate, alcune più di altre. Tuttavia ultimamente le ho abbandonate (tranne quella sulle novità e quella di fine mese con il recap del mese passato), perché personalmente mi sembravano un po’ a se stantie, non mi divertivano più molto come all’inizio. Avrò sbagliato e perso visualizzazioni? Forse, ma mi interessa più che altro fare quello che mi piace.

Alcuni blogger, grazie ad idee di successo e passione, sono riusciti a farsi notare da case editrici anche importanti oppure testate giornalistiche ed avviare così una collaborazione (o scrivere un libro). Uno su mille ce la fa, oppure è una possibilità concreta? Sogni qualcosa di simile, oppure il tuo blog ti basta?
Non aspiro a tanto, ci sono blog che sicuramente sono ben più seguiti del mio. Non so neanche se sia una possibilità reale o meno. Dopo due anni sono già arrivata là dove non avrei mai pensato: ho dei lettori fissi che mi seguono e commentano con passione, alcune case editrici hanno deciso di collaborare con me, molto spesso gli autori esordienti mi contattano per un parere e con alcuni sono diventata anche amica. Faccio quello che mi piace: leggere libri. Non lo nego, se mai un giorno questo dovesse diventare un vero lavoro sarei la persona più felice della terra, ma se non dovesse accadere va bene lo stesso. L’importante è continuare a leggere.

E concludiamo con LA domanda: che progetti hai per il tuo blog? Come lo vedi tra 12 mesi e dove pensi che possa arrivare?
Che domandona! Probabilmente avrò cambiato la grafica per la milionesima volta! E poi mi piacerebbe iniziare a scrivere dei piccoli articoli su argomenti generali, ma sempre attinenti ai libri e all’editoria… Diciamo che ci sto lavorando.


 

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Roberta Turillazzi
Giornalista per passione e professione. Mamma e moglie giramondo. Senese doc, adesso vive a Londra, ma negli ultimi anni è passata per Torino, per la Bay area californiana, per Milano. Iscritta all'albo dei professionisti dal 1 aprile 2015, ama i libri, il cinema, l'arte e lo sport.

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