“Il testimone invisibile”: un thriller solido che riserva più di una sorpresa

Riccardo Scamarcio e Maria Paiato insieme a Miriam Leone in un film dal forte sapore americano

Un film di Stefano Mordini. Con Riccardo Scamarcio, Miriam Leone, Fabrizio Bentivoglio, Maria Paiato, Sara Cardinaletti. Thriller, 102′. Italia 2018

Adriano Doria, un giovane imprenditore di successo, si risveglia in una camera d’albergo chiusa dall’interno accanto al corpo senza vita della sua amante, l’affascinante fotografa Laura. Viene accusato di omicidio ma si dichiara innocente. Per difendersi, incarica la penalista Virginia Ferrara, famosa per non aver mai perso una causa. L’emergere di un testimone chiave e l’imminente interrogatorio che potrebbe condannarlo definitivamente, costringe Adriano e l’avvocato Ferrara a preparare in sole tre ore la strategia della sua difesa e a cercare la prova della sua innocenza. Spalle al muro, Adriano sarà costretto a raccontare tutta la verità.

 

Remake del film spagnolo “Contratiempo” di Oriol Paulo, “Il testimone invisibile” di Stefano Mordini racconta la storia di Adriano Doria (Scamarcio), un giovane imprenditore di successo che si risveglia in una camera d’albergo accanto al corpo senza vita della sua amante (Leone).

In una corsa contro il tempo, avrà soltanto 180 minuti per decidere, insieme al suo avvocato difensore, Virginia Ferrara (Paiato), famosa per non aver perso mai una causa, la strategia da seguire e cercare le prove della sua innocenza.

Sono i dettagli a fare la differenza: è questo il mood dell’intera pellicola, un noir costruito sull’arte della parola, sulla dialettica di due personaggi che quasi si “sfidano” alla ricerca della verità e un terzo, assente in quanto deceduto ma fortemente presente. Un uomo accusato di omicidio, un avvocato non più giovanissimo, una vittima (o forse carnefice dell’intera storia?) coinvolti in un gioco sottile.

Accattivante dal punto di vista visivo, “Il testimone invisibile” tiene incollato lo spettatore allo schermo, rivelazione dopo rivelazione, in un turbinio di flashback e ricordi in cui il personaggio intepretato da Riccardo Scamarcio, lentamente, si svela.

Più inquietante di lui, presunto omicida, risulta però l’amante “dark”, piena di sfumature interpretative, di Miriam Leone. La storia si mette in modo con la sua morte, ma la fotografa Laura vive attraverso il ricordo di Adriano, nelle ipotesi che vengono fatte dai due duellanti e nella realtà dei fatti.

Con un certo rigore formale, dal sapore molto americano, e una cura per i dettagli sui quali spesso si sofferma, il regista Stefano Mordini sceglie un ritmo poco italiano per la sua opera e un linguaggio frammentato e aperto a più possibilità.

Il risultato è un buon thriller, un prodotto diverso da quelli che siamo abituati a vedere in Italia, con qualche buco narrativo causato dalla non veridicità di alcune sequenze. Un thriller avvincente, buona alternativa per chi preferisce qualcosa di diverso dal cinepanettone a Natale.

 

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