Incontro con Gary Oldman: il mestiere di attore, i rifiuti e i successi

Dalla scuola di recitazione e l'amore per il teatro ai ruoli che l'hanno reso famoso, Dracula su tutti

Come forse ormai i lettori sapranno, il Festival di Cannes non è solo l’occasione per vedere tanti ottimi film ma anche per incontrare attori e registi e ascoltare cos’hanno da raccontare.

Questa volta è stato niente meno che Gary Oldman, fresco di Oscar come migliore attore protagonista per “L’ora più buia”, a tenere una masterclass sul mestiere di attore, davanti a una platea gremita, formata da giornalisti e non.

In uno stile composto ma umoristico l’attore britannico ha ripercorso la sua carriera e le sue esperienze, da quando ha capito, a quindici anni, di voler fare questo mestiere fino ai più grandi successi, passando per gli anni di studio alla scuola di recitazione.

A questo proposito ha voluto dare dei consigli ai giovani colleghi o aspiranti tale: arrivare non solo in orario ma prima, essere sempre preparati, tenere a mente che gli attori sul set sono al servizio del regista e del film, che non ruota tutto intorno a loro.

Gary Oldman in una scena del film “L’ora più buia”.

Oldman ha anche scherzato sul suo “trucchetto” di rifiutare sistematicamente ogni ruolo che gli veniva proposto: “E più io rifiutavo più loro tornavano, e con più soldi!” ha confessato ridendo.

Inizialmente rifiutò anche il celebre ruolo di Dracula nel film di Francis Ford Coppola, ma poi si lasciò affascinare e ci ripensò. Lavorando al pianoforte per rendere la sua voce più bassa di un’ottava per adattarsi al personaggio, ha rivelato che valeva la pena girare tutto il film già solo per poter dire l’iconica frase: “I have crossed oceans of time to find you” (Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti).

Gary Oldman ha anche parlato delle differenze tra teatro e cinema, dicendo che lui, formatosi come attore teatrale, è passato al cinema in un secondo momento, non essendo stato il grande schermo nei suoi piani iniziali. Per molti anni il suo ritmo lavorativo è stato l’alternanza di uno spettacolo teatrale e un film, in un ciclo ripetitivo che gli lasciava modo di dedicarsi a un progetto per volta.

Gary Oldman in una scena del film “Dracula” (1992)

Il discorso ha ovviamente toccato anche altri dei suoi film, come “Sid and Nancy”, “JFK” e “Batman Begins”. Riguardo “Sid and Nancy”, il suo primo ruolo cinematografico di rilievo, Oldman ha ammesso di essere stato sorpreso dal successo riscosso, poiché, dato il suo scarso interesse nel movimento punk (“Per me era solo tanto rumore”), credeva che il film non sarebbe interessato a nessuno.

Parlando in generale dei suoi vecchi film, comunque, ha detto che li considera un po’ come un pittore considera i suoi vecchi quadri: non si ferma a riguardarli ma va avanti. Noi, però, ci fermiamo con piacere a riguardarli più di una volta, ad ascoltare la sua voce e ad ammirare il suo talento.

 

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Valeria Lotti
Originaria della provincia di Roma, vive tra l'Europa e la Cina, coltivando la sua passione per lo studio di società e culture. Dottoranda a Berlino, ama scrivere di cinema, viaggi e letteratura. Si ritiene democratica e aperta alla critica, purché non sia rivolta ai libri di Harry Potter.

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