Intervista all’attrice Erika D’Ambrosio

Giovane, talentuosa, con le idee chiare: basterebbero queste poche parole per descrivere Erika D’Ambrosio, attrice protagonista del nostro appuntamento di oggi con “Dietro il sipario”, la rubrica dedicata ai volti noti e meno noti del mondo dello spettacolo.

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lei in occasione dell’uscita del film di Michele Placido “7 minuti” (leggi la recensione), in sala a partire dal 3 novembre, che la vede impegnata insieme a un cast di donne di spessore del cinema di casa nostra.

Erika D'ambrosio, attrice

Ciao Erika, è un piacere averti con noi. Iniziamo con una domanda per rompere il ghiaccio. Come ti descriveresti, usando solo poche parole?

Potrei utilizzare tre aggettivi che secondo me mi rappresentano: solare, creativa e testarda.

Ti sei formata all’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico di Roma e in poco tempo ti sei dimostrata un’artista poliedrica, tra tv, cinema e teatro. Ma qual è il tuo primo amore, artisticamente parlando?

Il mio vero primo amore è stata la danza classica, ero piccolissima quando misi le prime scarpette. Cominciai dalla scuola “Il Balletto di Roma” fino ad arrivare al “Teatro dell’Opera di Roma”. Questa bellissima arte mi ha portato a esplorare sempre di più il mondo del palcoscenico fino a farmi conoscere il teatro, altro mio grande amore.

C’è un ruolo in particolare che ti piacerebbe interpretare in futuro?

In futuro mi piacerebbe interpretare ruoli lontani dalla mia personalità, quello di una donna potente e desiderosa di conquista come Lady Macbeth di Shakespeare, ad esempio. Questo è un personaggio che mi ha sempre affascinato, sin da quando lo studiammo in Accademia, e mi piacerebbe riportarlo magari non solo sul palcoscenico ma anche sul grande schermo.

Erika D'ambrosio, attrice

Nel film di Michele Placido “7 Minuti” sei Alice, l’operaia più giovane chiamata a decidere del futuro lavorativo suo e delle colleghe. Com’è stato ricoprire questo ruolo?

È stato molto impegnativo soprattutto perché avevo il peso della decisione finale. Alice è una ragazza sotto alcuni aspetti vicina a me, ma allo stesso tempo ho dovuto lavorare molto su alcuni suoi atteggiamenti. È un ruolo che mi ha dato tante soddisfazioni e che porterò sempre con me!

E lavorare con altre dieci colleghe d’esperienza, da Ottavia Piccolo ad Ambra Angiolini, a questo che è anche un film corale?

È stato fantastico! Tutte loro sono state delle bravissime colleghe, sin dal primo giorno di lettura del copione. Abbiamo creato un bellissimo gruppo, senza rivalità, cosa che è facile si venga a creare pensando a undici donne. Tutt’ora ci sentiamo e quando ripensiamo agli attimi vissuti sul set ancora ridiamo.

Qualche aneddoto divertente dal set?

Una cosa carina che succedeva spesso durante le riprese era che mentre noi undici attrici eravamo in una stanza a girare, Michele Placido, dall’altra stanza, a voce non contenuta, commentava come recitavamo. E si sentiva tutto, ma lui non lo sapeva e noi scoppiavamo tutte a ridere, non tanto per quello che diceva ma per come lo diceva. Chi conosce il maestro sa di cosa parlo!

“7 minuti” racconta la difficile situazione lavorativa contemporanea in Italia. Pensi che oggi ci si possa ancora prendere il lusso di dire no a un lavoro, o a qualche compromesso per tenerselo, il lavoro? Insomma, difendere i propri diritti è un atto di coraggio o di lucida follia?

Penso che accontentarsi di qualcosa che non vogliamo fare non vada mai bene, ma vista la situazione critica di oggi dire di no ad un posto di lavoro è un lusso per pochi. Il lavoro, però, non dovrebbe mai far perdere la dignità e il rispetto per noi stessi. Se vengono a mancare questi due elementi dobbiamo assolutamente prendere coraggio e dire “no”. Difendere i propri diritti significa difendere noi e quindi è assolutamente un atto di coraggio.

Erika D'ambrosio, attrice

Il film è stato presentato di recente alla Festa del Cinema di Roma. Com’è stata l’esperienza capitolina per te?

Emozionante! È stata la mia prima volta davanti a tanti fotografi e giornalisti, ma sopratutto la mia prima volta su un red carpet. È stato bello ricevere tanti complimenti dal pubblico che usciva dalla sala piangendo e anche dagli esperti del settore.

Libro attualmente sul comodino?

Al momento sto rileggendo per l’ennesima volta “Guerra e Pace” di Tolstoj, perché sto vedendo una serie tv tratta da questo libro e volevo capire le differenze tra scritto e messa in scena.

Quali sono i tuoi progetti lavorativi per i prossimi mesi? Dove potremo vederti, oltre che al cinema con “7 minuti” a partire dal 3 novembre?

Sono molto scaramantica e preferisco non parlarne. Per adesso mi godo l’uscita di “7 minuti” e poi incrociamo le dita!





Previous articleAl cinema: Rocco
Next articleAl cinema: 7 minuti
Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here