Intervista alla blogger: Il giro del mondo attraverso i libri

Giromondolibri, bloggerQuando era bambina, nella sua cameretta erano presenti soprattutto due tipologie di libri, quelli sui dinosauri e quelli della collana il Battello a Vapore. Crescendo, Claudia ha mantenuto la passione per la lettura, affiancandola a quella per la scienza. Le scienze hanno fatto di lei una geologa specializzata in paleontologia, i libri una lettrice appassionata.

Il blog Il giro del mondo attraverso i libri nasce prima di tutto come luogo per riordinare i pensieri. Non potendo visitare fisicamente tutti i Paesi del globo, Claudia ha deciso di viaggiare attraverso i libri e gli autori. Ma nel suo spazi virtuale è possibile trovare anche appunti d’arte, recensioni cinematografiche, suggerimenti.

 

Come e quando è nata l’idea per il blog?
L’idea di aprire un blog è nata grazie al suggerimento di un’amica e grazie alla lettura di una notizia su un quotidiano on-line. L’amica – che a sua volta gestisce un blog da molti anni – mi aveva incitata ad aprirne uno a mia volta, per raccogliere le recensioni dei libri che leggevo. Mentre pensavo a quale titolo e a che taglio dare al mio spazio virtuale, ho letto dell’impresa di Ann Morgan, una donna inglese, che in un anno era riuscita a leggere 196 libri, scritti da autori provenienti da tutti i Paesi del mondo. Il progetto della signora Morgan mi è piaciuto subito e così è nato “Il giro del mondo attraverso i libri”.

Perché hai deciso di cimentarti in quest’impresa? Avevi già delle esperienze analoghe alle spalle oppure questa è la tua “prima volta”?
L’idea che ha portato alla creazione del blog è stata quella di fare il giro del mondo leggendo libri di autori provenienti da ogni Paese, anche se temo che impiegherò molto più tempo della signora Morgan per portare a termine l’impresa! In passato avevo tenuto per qualche anno un blog sulla piattaforma Splinder, ma con la chiusura di quest’ultima ho perso tutto l’archivio. Dopo una pausa ho deciso di riprovarci, e questa volta ho scelto una piattaforma più sicura e professionale.

Quali pensi che siano le maggiori difficoltà di gestire un blog?
Per gestire un blog sicuramente occorrono molto tempo e molta dedizione nella stesura degli articoli. Un articolo scritto in modo scorrevole e accattivante, con immagini e fotografie ad hoc verrà sicuramente apprezzato, e ciò ripagherà la fatica e il tempo impiegato per crearlo. Un’altra difficoltà è quella di “farsi trovare” dagli utenti, occorre inserire nei testi parole-chiave e tag facili da rintracciare nei più comuni motori di ricerca.

Il nome del tuo blog potrebbe far pensare a uno spazio dedicato soltanto ai libri, invece dandogli un’occhiata si può vedere che scrivi anche di argomenti diversi come il cinema, l’arte, viaggi. Hai deciso da subito di ampliare gli argomenti trattati o è una scelta che è venuta con il tempo e magari in modo naturale? E non temi di essere dispersiva, così facendo, e di non riuscire a rivolgerti a un pubblico preciso?
Inizialmente scrivevo solo le recensioni dei libri che leggevo, ma ad essere troppo specializzati non ci si guadagna mai. Il nome del blog è rimasto quello che avevo scelto all’inizio della mia avventura, ma ho deciso di ampliare i contenuti. I nuovi argomenti sono venuti da sé: grazie ai libri ho scoperto nuovi luoghi da visitare, nuovi artisti di cui parlare e, riguardo al cinema, diverse pellicole ispirate ai romanzi. Se si sceglie di parlare di tematiche diversi, l’importante è rendere il blog facilmente consultabile, affinché un nuovo utente non si perda tra le varie sezioni, ma capisca subito quale, potenzialmente, lo ispira di più. È vero che si rischia di essere dispersivi a parlare di tante cose, però penso che trattando argomenti diversi si possano avvicinare più tipologie di utenti, anche se i protagonisti principali del mio spazio online restano i libri.

Trovo che il fatto di dividere le letture per area geografica, cercando di toccare più Paesi possibili, sia un’idea interessante. Non si può negare che agli autori europei o comunque occidentali venga dedicato in Italia molto più spazio che a tutti gli altri. Hai avuto qualche sorpresa con le tue letture, fino ad oggi?
Ho deciso di leggere autori provenienti da Paesi diversi perché sono una persona molto curiosa. Vorrei viaggiare e visitare tutto il mondo, ma non essendo possibile per motivi di tempo e di costi, ho deciso di farlo con i libri. È innegabile l’egemonia letteraria dei romanzi inglesi e statunitensi nelle librerie italiane, e non nego che esistano delle difficoltà oggettive nel reperire testi di autori provenienti da Paesi particolari. Per trovare una copia de “La luna del pesce monaco” dello scrittore singalese Romesh Gunesekera (Feltrinelli), ad esempio, titolo che non viene più stampato in Italia, ho dovuto setacciare Internet alla ricerca di una copia usata. Tra le sorprese più belle ci sono senza dubbio gli scrittori di origine africana: “La stagione della migrazione a Nord” del sudanese Talyeb Salih (Sellerio), “Lo sguardo del leone” dell’etiope Maaza Mengiste (Neri Pozza) e “Quel che il giorno deve alla notte” dell’algerino Yasmina Khadra (Mondadori).

E se tu dovessi consigliare ai nostri lettori un autore/un libro per continente quali sarebbero?
Pur non avendo ancora coperto tutti i Paesi del mondo, vi consiglio:
Europa: “La famiglia Karnowski” di Israel Joshua Singer (Adelphi), perché è un affresco memorabile della società ebraico-polacca della prima metà del Novecento.
Asia: “Cigni selvatici” di Jung Chang (Longanesi), perché è un romanzo struggente che abbraccia quasi cento anni di storia cinese, utile per capire la società di quel paese. Il libro è tutt’oggi bandito dalla Cina, per via dei contenuti ritenuti inaccettabili dal regime socialista.
Oceania: “Il giardino dei segreti” di Kate Morton (Sperling & Kupfer), un romanzo diviso tra Europa e Australia, dove protagonista è una bambina abbandonata in un porto inglese che sale da sola su una nave per raggiungere la terra dei canguri.
Americhe: “I giorni dell’arcobaleno” di Antonio Skármeta (Einaudi), un pungente romanzo ambientato durante la dittatura cilena di Pinochet.
Africa: “Il crollo” di Chinua Acebe (E/O), perché racconta l’arrivo dei coloni bianchi in Nigeria da un inedito punto di vista.

Oggi scrivere un blog – anche e soprattutto di libri – sembra diventata un po’ una moda. Cosa deve avere, secondo te, un blog per avere successo?
Non ho idea di quanti blog vengano aperti ogni anno in Italia, ma spesso ne scopro di nuovi da un giorno all’altro. Secondo me, un blog per avere successo deve puntare soprattutto sulla grafica, sulla qualità dei testi e sulla facile consultazione.

E cosa offri, tu, nel tuo spazio di speciale? Insomma, perché un appassionato di libri e lettura dovrebbe venire a trovarti e tornare?
Sono una lettrice appassionata e scelgo con cura i testi da leggere: nel mio blog offro il mio entusiasmo per i libri che leggo e spero di trasmetterlo a chi passa per caso nel mio spazio. Vorrei che il mio blog fosse uno spazio per quei lettori che cercano un consiglio, e al contemo hanno voglia di lasciare un loro commento o suggerimento.

Alcuni blogger, grazie ad idee di successo e passione, sono riusciti a farsi notare da case editrici anche importanti oppure testate giornalistiche ed avviare così una collaborazione (o scrivere un libro). Uno su mille ce la fa, oppure è una possibilità concreta? Sogni qualcosa di simile, oppure il tuo blog ti basta?
Io scrivo soprattutto per me stessa, perché vorrei migliorarmi in modo continuo nel tempo, ma da un paio di mesi ho collaborato con alcune case editrici italiane, ricevendo romanzi da leggere e recensire. Questo mi ha riempito di gioia ed entusiasmo, e mi ha incoraggiata a proseguire su questa strada. Spero che con il tempo altri miei sogni si realizzino.

E concludiamo con LA domanda: che progetti hai per il tuo blog? Come lo vedi tra 12 mesi e dove pensi che possa arrivare?
Vorrei proseguire queste collaborazioni con le casi editrici e magari iniziare qualche progetto insieme ad altri blogger che si occupano di libri e viaggi. Attualmente sto lavorando con un’amica – Federica, che cura il blog Una ciliegia tira l’altra – e ci stiamo occupando di recensioni cinematografiche. Tra un anno spero di aver collezionato nuove esperienze, nuove letture e nuovi contenuti per continuare a sognare e far sognare i miei lettori.


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Roberta Turillazzi
Giornalista per passione e professione. Mamma e moglie giramondo. Senese doc, adesso vive a Londra, ma negli ultimi anni è passata per Torino, per la Bay area californiana, per Milano. Iscritta all'albo dei professionisti dal 1 aprile 2015, ama i libri, il cinema, l'arte e lo sport.

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