“Joker”: storia delle origini di uno dei villain più iconici di sempre

Joaquin Phoenix sfodera una performance da brividi, in un film gotico, convincente e potente

Joaquin Phoenix presta il volto al Joker, nel film di Todd Phillips.

Un film di Todd Phillips. Con Joaquin Phoenix, Zazie Beetz, Robert De Niro, Frances Conroy, Marc Maron. Azione, 118′. USA 2019

Arthur Fleck vive con l’anziana madre in un palazzo fatiscente e sbarca il lunario facendo pubblicità per la strada travestito da clown, in attesa di avere il materiale per realizzare il desiderio di fare il comico. La sua vita, però, è una tragedia: ignorato, calpestato, preso in giro da da chiunque, ha sviluppato un tic nervoso che lo fa ridere a sproposito, rendendolo inquietante e allontanando ulteriormente da lui ogni possibile relazione sociale. Un giorno Arthur non ce la fa più: reagisce violentemente, pistola alla mano. Mentre la polizia di Gotham City dà la caccia al clown killer, la popolazione lo elegge a eroe metropolitano, simbolo della rivolta degli oppressi contro l’arroganza dei ricchi.

Origin movie incentrato sulla figura di uno dei più famosi cattivi della cultura pop, eterno nemico di Batman, “Joker” ci porta nel mondo di Arthur Fleck prima che diventasse il villain che tutti conosciamo.

Spingendosi molto più in profondità di qualsiasi altro cinecomic visto fino a oggi, in luoghi più oscuri e più inquietanti, quello diretto da Todd Phillips non è solo uno studio accattivante del personaggio, ma piuttosto la storia di un supereroe che diviene un cattivo quasi suo malgrado, “traviato” dalla società ingiusta in cui vive.

Stimolante e sovversivo, il film è un crescendo proprio come la rabbia del suo protagonista, che aumenta e matura mano a mano che il suo percorso si compie, arrivando a sfociare in una violenza brutale e in un finale davvero da brividi.

Ipnotica l’interpretazione di Joaquin Phoenix che dona al Joker una serie di eccentricità, a partire dall’iconica risata che qui viene spiegata come una reazione post-traumatica. Da non sottovalutare, inoltre, la forte empatia che il personaggio genera nello spettatore anche quando Arthur inizia a compiere atti sbagliati e violenti.

Esteticamente e visivamente convincente, il film attinge dalla cultura cinematografica degli anni ’80. La presenza di un rumore di fondo costante – telefoni che squillano, cani che abbaiano, programmi TV – riflette lo stato mentale del protagonista. La colonna sonora, poi, è davvero sublime.

Ancora più gotico della trilogia del Cavaliere oscuro di Christopher Nolan, “Joker” è la storia di un narcisista che vuole attirare l’attenzione del mondo, di uno psicopatico omicida che non sa raccontare barzellette e ha una risata orribile e roca. Ma anche di un emarginato, un “eroe” che riesce a scatenare il caos contro una società capitalista, che continua a divorare i poveri e i diversi.

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Federica Rizzo
Campana doc, si laurea in scienze delle comunicazioni all'Università degli studi di Salerno. Internauta curiosa e disperata, appassionata di cinema e serie tv, pallavolista in pensione, si augura sempre di fare con passione ciò che ama e di amare fortemente ciò che fa.

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