“L’ombra del giorno”: amore e mistero all’ombra del periodo fascista

Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli credibili e affiatati nel film di Giuseppe Piccioni

Un film di Giuseppe Piccioni. Con Riccardo Scamarcio, Benedetta Porcaroli, Valeria Bilello, Lino Musella. Drammatico, 125′. Italia 2022

Ascoli Piceno, 1938. Luciano è il proprietario di un ristorante che si affaccia sulla piazza principale della città, reduce della Grande Guerra dalla quale ha riportato una gamba perpetuamente offesa e l’amara consapevolezza di saper uccidere, se necessario. Simpatizza blandamente per il Partito Fascista al potere, conta fra le sue frequentazioni un gerarca locale e osserva le parate delle giovani italiane dalla finestra del suo frequentato esercizio. Un giorno davanti a quelle finestre appare Anna, giovane donna che si offre di svolgere qualsiasi lavoro, e Luciano la assume come cameriera. Presto diventerà evidente che Anna ha qualità particolari: ha studiato, è capace e piena di iniziativa. E fra i due comincia a nascere un sentimento che va oltre l’apprezzamento del datore di lavoro, o la gratitudine di una neoassunta.

 

A cinque anni di distanza da “Questi giorni”, Giuseppe Piccioni torna dietro la macchina da presa con “L’ombra del giorno”, un film ambientato sul finire degli anni ’30 che, attraverso la storia d’amore impossibile tra Anna (Porcaroli) e Luciano (Scamarcio), racconta l’Italia alla vigilia della Seconda guerra mondiale.

Luciano, simpatizzante del fascismo come la stragrande maggioranza degli italiani, è il proprietario di un ristorante e vive in una sorta di isolamento dal mondo esterno, che si è autoimposto. Ma, fuori dalla vetrina che dà sull’antica piazza di Ascoli Piceno, compare un giorno Anna. La ragazza si offre di svolgere qualsiasi lavoro, e Luciano la assume. Ma sarà presto chiaro che lei nasconde qualcosa…

Con uno stile asciutto ed essenziale, “L’ombra del giorno” contrappone dentro e fuori. Lo spazio all’interno del ristorante è un’oasi di pace, fatta di gesti semplici e piccole gentilezze. È qui che Anne e Luciano, a dispetto di tutto, si innamorano.

In opposizione al dentro, però, c’è il fuori, il mondo esterno, che viene filtrato dalla finestra dalla quale Luciano guarda la vita degli altri restando ai margini. L’aria fuori dal ristorante è sempre più conflittuale: le promesse di Mussolini si dimostrano infondate, la tensione cresce di pari passo con le sconfitte belliche.

Sorretto da una solida sceneggiatura, con dialoghi ben scritti che danno compattezza alla narrazione, e dalla bravura di Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli – ben supportati dal cast di comprimari, dove spiccano Vincenzo Nemolato e Lino Musella –, “L’ombra del giorno” ricostruisce perfettamente il periodo storico e il modo di vivere degli italiani durante il fascismo.

Al centro di tutto, però, c’è soprattutto la storia d’amore tra Anna e Luciano, che diviene metafora di un cambiamento possibile. Nonostante la paura e i tempi cupi, compiere atti rivoluzionari, anche inconsapevoli, e fare la cosa giusta è necessario. Un monito che vale sempre, e ben si adatta anche al periodo che stiamo vivendo.

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