“L’ospite”: quando la crisi sentimentale è raccontata senza forzature

Duccio Chiarini dirige Daniele Parisi, Silvia D'Amico e un cast ispirato per una commedia moderna

Un film di Duccio Chiarini. Con Daniele Parisi, Silvia D’Amico, Anna Bellato, Thony, Milvia Marigliano. Commedia, 94′. Italia, Francia 2018

Guido (38 anni) ha una relazione con Chiara (33 anni) che viene messa in crisi dalla possibilità che lei sia rimasta incinta. Mentre lui si sente pronto per la paternità lei ci vuole pensare. Nell’attesa Guido, sperando di farle cambiare idea, se ne va di casa ottenendo ospitalità sia dai suoi genitori che dagli amici. Avrà modo di diventare testimone di storie che non conosceva fino in fondo.

 

Ci sono molti modi di raccontare la crisi e la fine di una stora d’amore tra ultratrentenni. Gabriele Muccino ha costruito la sua fortuna affrontando questo tema, ed elevandosi al ruolo di “cineasta generazionale” e dopo di lui in tanti hanno provato a fare altrettanto.

Se però, caro spettatori, rientri tra coloro che non ne possono più di eterni Peter Pan e personaggi eccessivi e urlanti, non potrai non apprezzare come una ventata di aria fresca la commedia di Duccio Chiarini “L’ospite”, presentata al TFF 2018 nella sezione Festa Mobile.

Chiarini, al secondo lungometraggio dopo “Short skin” (2014), conferma di possedere grande sensibilità e spirito romantico. Queste doti umane, unite al talento e alla creatività del regista, cooperano a creare uno stile di racconto semplice, lineare quanto profondo, incisivo e autentico.

“L’ospite” è una commedia agrodolce, classica quanto originale, che racconta sì la fine di un solido rapporto di coppia ma, per una volta, non per colpa di un tradimento o di un colpo di testa dei uno dei due partner. È che nella vita reale l’amore, qualche volta, semplicemente non basta.

Uno degli elementi originali della pellicola – che finisce per diventare un’indagine sociologico-sentimentale sul significato e l’utilità della vita di coppia – è che la famigerata “pausa di riflessione” viene raccontata per una volta dal punto di vista maschile, con inaspettati risvolti narrativi ed emotivi.

La situazione italiana viene tratteggiata non solo attraverso Guido e Chiara, ma anche attraverso gli altri personaggi di questa storia: l’amico playboy, la coppia sposata con il secondo figlio in arrivo e la mamma tentata dall’ex storico, i genutori di Guido, sposati da oltre trent’anni ma di fatto separati in casa.

“L’ospite” è un piccolo gioiello drammaturgico, capace di trasmettere vivide e sincere emozioni allo spettatore alternando in modo efficace e armonioso momenti ironici e leggi ad altri più amari e drammatici.

Daniele Parisi e Silvia D’Amico – già visti insieme nel film “Orecchie” di Alessandro Aronadio – si confermano coppia artistica affiatata e talentuosa. Le loro interpretazioni sono credibili, intense e memorabili. Ma se il film funziona tanto bene parte del merito è anche della bravura del resto del cast. Ognuno è perfetto nel suo ruolo.

Il finale, né melenso né forzatamente consolatorio, chiude alla perfezione il cerchio di una storia comune quanto romantica, dove si evitano le furbate e gli eccessi, si racconta con stile e basta. Già solo per questo, standing ovation per Guido e Chiara, e Duccio Chiarini.

 

Il biglietto da acquistare per “L’ospite” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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