La Bella e la Bestia: 13 differenze tra il cartone Disney e il live action

La Bella e la Bestia” ha segnato il ritorno della Disney Animation alle fiabe. Fin dalla sua uscita nei cinema nel 1991, la storia è stata amata dai critici e dal pubblico, senza considerare come la sua eroina abbia rivoluzionato l’ideala di principessa. Considerato da più parti uno dei maggiori successi degli studios, ha ricevuto la nomination agli Oscar come miglior film, un evento storico.

A chi poteva venire in mente di azzardare un remake di un tale classico?

Bill Condon è l’uomo dietro la macchina da presa, Emma Watson e Dan Stevens i protagonisti. Il live action riprende molto della storia originale, aggiungendo però alcuni dettagli e soprattutto una certa profondità.

Non è che conoscere cosa sia successo alla madre di Belle o come si sente Bestia quando le dice di tornare dal padre sia fondamentale per la storia, ma rende la vicenda più completa.

Riprendendo un pezzo di Mtv.com vediamo insieme le 13 maggiori differenze tra il cartone Disney e il remake.

 

1. BELLE NON È SOLTANTO UNA LETTRICE, È UN’INVENTRICE

Nel tentativo di rendere Belle una principessa più attiva e intraprendente, Watson e Condon hanno deciso di far sì che sia lei – e non il padre Maurice (Kevin Kline) — l’inventore della famiglia. Belle ha inventato una sorta di lavatrice, così da poter passare meno tempo facendo i lavori domestici e più tempo a leggere e insegnare alle ragazzine del villaggio. In ogni caso, in questa cittadina di provincia una donna istruita come Belle è una minaccia, così i compaesani la puniscono distruggendo pubblicamente la sua invenzione.

2. MAURICE È UN ARTISTA

Il padre di Belle qui non è “il vecchio, pazzo Maurice” a cui ci ha abituati il cartone. Il patriarca brizzolato interpretato da Kline è un artista, che realizza e dipinge complicati carillon da vendere a un mercato vicino. Maurice è uno spirito libero – Belle ha preso da lui! – e questo lo fa talvolta apparire bizzarro ai compaesani di vedute ristrette. Anche nel film è legatissimo alla figlia, ma il dolore per la morte della moglie è ancora vivo in lui e gli impedisce di aprirsi del tutto.

3. IL TRAGICO PASSATO DI BELLE VIENE RIVELATO – GRAZIE A UN PIZZICO DI MAGIA

Nel cartone Disney del 1991, della madre di Belle non si parla. Il live action chiarisce le cose: la donna è morta quando Belle era soltanto una bambina. Grazie a un libro incantato che la Fata ha lasciato a Bestia – libro che può trasportarti ovunque tu voglia – viene poi rivelato che la madre è morta di peste bubbonica a Parigi. Il povero Maurice ha dovuto lasciarla moribonda, per sottrarsi al contagio insieme alla figlia.

4. BESTIA E BELLE FANNO UNA BREVE INCURSIONE A PARIGI

Parlando di libri incantati, Bestia dice a Belle di usare il suo per andare ovunque lei voglia, e lei decide di partire per la Parigi della sua infanzia, per “l’attico polveroso e fatiscente” dove la madre è morta tanti anni prima. Prima di andarsene, Belle prende con sé il più caro avere della madre: una rosa di vetro.

5. C’È UNA RAGIONE DIETRO AL BRUTTO CARATTERE DI BESTIA

Tale padre, tale figlio. Nel cartone il principe è uno sciocco narcisista, che scaccia la Fata solo perché ha le sembianze di una vecchia. La nuova versione prova almeno a spiegare perché il principe è diventato tanto crudele e insensibile. Quando era solo un ragazzino, la madre morì per un male senza nome, e lui venne cresciuto dal rozzo padre, che lo fece diventare un mostro a sua volta.

6. CHICCO È FIGLIO UNICO

Nel cartone, Chicco ha una credenza piena di fratelli e sorelle, ma nel film di Condon è figlio unico. Resta comunque carinissimo.

7. PARTE DEL TESTO NELLA CANZONE “GASTON” È DIVERSA

Non perdete la testa, se noterete delle differenze rispetto all’originale nel testo della canzone “Gaston”. La chiassosa ode del film al suo viscido antagonista è in parte diversa. Quindi se Gaston non parla più dei suoi bicipiti, il suo metodo crudele di caccia è spiegato nel dettaglio.

8. ANCHE BESTIA HA LA SUA CANZONE

Sapete cosa mancava al film del 1991? Un numero eccezionale solo per Bestia. Nella nuova versione lui finalmente ce l’ha. “Evermore” è una delle migliori canzoni del live action, grazie anche all’interpretazione emozionante di Stevens. Menken e il paroliere Tim Rice hanno scritto una ballata davvero potente, che il personaggio canta dopo aver lasciato andare Belle. Mentre le guarda cavalcare verso il suo villaggio, il principe maledetto se ne sta in cima alla sua torre solitaria, riflettendo sulla donna che gli ha rubato il cuore.

9. C’È UN NUOVO ARRIVO TRA I DOMESTICI DEL CASTELLO

Stanley Tucci interpreta Cadenza, musicista trasformato in clavicembalo e sposato con Madame Guardaroba (Audra McDonald). Cadenza è talmente sopra le righe. In sintesi è un eccentrico maestro che da il massimo ogni minuto della giornata, e la sua energia porta un po’ di vita nel castello prima dell’arrivo di Belle. Lui continua anche a perdere denti – o meglio le sue chiavi di strumento – e per la fine del film è praticamente sdentato. Come non amarlo?

10. LA FATA È UN PERSONAGGIO A TUTTI GLI EFFETTI

Nel cartone, la fata compare solamente nel prologo, quando veniamo a sapere come il principe è stato maledetto attraverso le vetrate colorate. Nel film, invece, ha un ruolo più importante e il motivo per cui ha lanciato l’incantesimo sulla Bestia viene spiegato meglio. Non vogliamo anticiparvi niente, vi diciamo solo che il personaggio compare in diversi momenti cruciali. Anche il prologo è più ampio e contiene un numero musicale – l’omaggio di Stevens a David Bowie.

11. BESTIA FA IL SACCENTE CON BELLE A PROPOSITO DI SHAKESPEARE

Il primo vero momento di incontro tra Bestia e Belle ha come oggetto Shakespeare, dopo che lui l’ha criticata per amare “Romeo e Giulietta”. All’inizio del film, lei dice di aver appena finito di leggere la tragedia sugli sfortunati amanti di Verona. Bestia non perde l’occasione di prenderla in giro, ma dopo Belle lo trova a leggere “Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda”, un romanzo su Ginevra e Lancillotto e può prendersi la rivincita.

12. OGNI VOLTA CHE UN PETALO CADE IL CASTELLO VA IN PEZZI

In un nuovo sviluppo, la rosa incantata non solo ha potere sulla Bestia e i suoi domestici, ma anche sulla distruzione del castello. Per ogni petalo che cade una parte del maniero va in pezzi. Ovviamente si tratta di una metafora dell’umanità della Bestia che va scomparendo, ma rende la scena finale tra lui e Gaston sul tetto ancora più precaria.

13. E PER CIÒ CHE RIGUARDA “IL MOMENTO GAY”…

Se n’è parlato e scritto tanto, ma non aspettatevi chissà cosa. Potreste argomentare che Josh Gad giochi sull’attaccamento di Le Tont per Gaston, ma anche dire che è semplicemente un vero amico. Di fatto la sessualità del personaggio si intuisce, se si guarda con attenzione, e ci sono due momenti nel film che possiamo definire progressisti, per gli standard Disney. Ve li lasciamo scoprire…

 

Previous articleDavid 2017: nel segno di Indivisibili, Veloce come il vento e La pazza gioia
Next article“Il libro della polvere”: Philip Pullman a lavoro su una nuova trilogia
Parole a Colori
Un portale d’informazione che si occupa di cultura e spettacolo a 360°, con un occhio di riguardo per il mondo dei libri e dell’editoria, per il cinema, la televisione, l’arte.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here