“La caduta dell’impero americano”: un’incredibile storia vera

Il regista canadese Denys Arcand chiude la trilogia che gli ha dato la notorietà internazionale

Un film di Denys Arcand. Con Alexandre Landry, Maripier Morin, Remy Girard, Louis Morissette,  Maxim Roy. Commedia, 127′. Canada 2018

Il trentaseienne Pierre-Paul ha un dottorato in filosofia e un’intelligenza superiore alla norma, ma deve lavorare come fattorino per avere uno stipendio. Un giorno, durante una consegna, si ritrova nel bel mezzo di una rapina finita nel sangue senza testimoni. Ad un passo da lui, giacciono incustoditi due borsoni pieni di banconote. Dopo averci riflettuto pochi secondi, Pierre-Paul ruba il malloppo, innescando una serie di reazioni a catena e un cambiamento radicale della propria vita e non solo.

 

Un’azione criminosa può mai essere giustificata? Si può essere nel giusto rubando o evadendo il giusto, ad esempio? E ancora: nella nostra società esiste ancora una qualche forma di meritocrazia o di giustizia sociale?

Quelle che potrebbero sembrarvi solo domande retoriche e provocatorie in realtà nascondono un’amara quanto profonda verità. Il capitalismo, il libero mercato e il denaro hanno finito per stravolgere qualsiasi logica, moralità e idealismo.

Tranquilli, cari lettori, non sono diventato improvvisamente un rivoluzionario, ho solo esposto in breve le riflessioni che il regista canadese Denys Arcand ha voluto comunicare attraverso il suo ultimo lavoro, “La caduta dell’impero americano”, che chiude la trilogia che gli ha dato la notorietà internazionale.

La pellicola può essere vista, con le dovute differenze, come una versione colta, raffinata e caustica di “Ocean’s Eleven” di Steven Sodebergh. In questo caso “la banda” è composta da tre persone: Pierre-Paul (Landry), cittadino modello, master in filosofia ma di professione fattorino, Aspasia/Camille (Morin), bella e sofisticata escort, e Sylvain (Girad), motociclista esperto di finanza appena uscito di galera.

“La caduta dell’impero americano” è un film agrodolce, in cui si si alternano, in modo equilibrato, momenti drammatici e violenti e altri davvero esilaranti e romantici.

Lo spettatore rimane conquistato e spiazzato da una storia intesa e allo stesso tempo leggera, non avvertendo quasi il peso di oltre due ore di proezione, anzi conservando sempre la curiosità di sapere se per i nostri criminali per caso ci sarà o meno un lieto fine.

I meriti per la riuscita del film, oltre al regista e agli sceneggiatori, vanno attribuiti al talentuoso e credibile cast, che sfodera uno splendido esempio di interpretazione corale. Ogni attore è all’altezza del ruolo, e conferisce al proprio personaggio umanità e spessore.

Una menzione speciale la merita l’affascinante Maripier Morin che dimostra di possedere personalità, carisma e bravura nell’utilizzare la propria bellezza fisica come strumento recitativo piuttosto che come mero riempitivo scenico.

“La caduta dell’impero americano” è una visione caldamente consigliata a rivoluzionari e non, a tutto coloro che hanno voglia di scoprire come si possa contestare il sistema con arguzia e creatività.

 

Il biglietto da acquistare per “La caduta dell’impero americano” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre (con riserva).

 

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