“La crociata”: genitori vs figli nella lotta per la difesa dell’ambiente

Il nuovo film di Louis Garrel è una commedia riuscita, sulle ipocrisie della società borghese

Un film di Louis Garrel. Con Laetitia Casta, Joseph Engel, Louis Garrel. Commedia. Francia 2021

Abel, Marianne e il figlio di 13 anni Joseph vivono a Parigi. La loro esistenza tranquilla viene sconvolta quando Abel e Marianne scoprono che Joseph ha venduto di nascosto oggetti di valore dalla casa di famiglia per finanziare un misterioso progetto ecologico che lui e i suoi amici hanno in Africa. Stanno per salvare il pianeta.

 

Spesso “noi adulti” ci lamentiamo dei giovani, considerandoli edonisti, egoisti, poco interessati alle problematiche sociali, civili e politiche. Menefreghisti. Ma è davvero così oppure, la nostra, non è che una rappresentazione miope di un mondo multiforme che conosciamo poco?

Una risposta divertente, sorprendente e creativa ci arriva da “La crociata”, il nuovo film di e con Louis Garrel, presentato in anteprima quest’estate a Cannes nella nuova sezione Cinema per il clima.

Onestamente nutrivo più di una perplessità sul progetto, ma per “spirito di servizio” ho deciso di dar credito all’attore e regista francese qui in versione ambientalista. Ebbene è stata una piacevole sorpresa.

“La crociata” inizia come una vera e propria commedia degli equivoci, facendo letteralmente ribaltare dal ridere lo spettatore. Il 13enne Joseph (uno straordinario Joseph Engel) rivela candidamente ma senza pentimento ai genitori di aver venduto alcune delle loro cose – libri antichi, bottiglie di vino pregiate, orologi – per finanziare un progetto.

Abel (Garrel) e Marianne (Casta) passano dall’incredulità all’isteria più completa quando scoprono in cosa consiste il fantomatico progetto: salvare il mondo. E il ragazzo non è solo convinto di ciò che dice, ma anche razionale nei suoi ragionamenti… 

Garrel irride con garbo ed efficacia la sua, la nostra, generazione, quella dei 30/40enni, a parole impegnati nella salvaguardia del clima e dell’ambiente, di fatto meri “attivisti da salotto”. Tutto l’opposto dei giovani e dei giovanissimi, pronti a impegnarsi davvero per il cambiamento, anche a costo di rinunce personali. 

“La crociata” gioca, dal punto di vista drammaturgico, sul grottesco ribaltamento dei ruoli tra genitori e figli, ottenendo un risultato davvero godibile e significativo in chiave sociale e simbolica. 

Una favola divertente ma urgente, come l’ha definita lo stesso regista, sulla borghesizzazione degli adulti, sugli ex giovani che hanno perso i loro slanci rivoluzionari. Il tono è leggero, allegro, non militante, ma il messaggio di fondo c’è tutto: i “grandi” sono inerti rispetto ai figli in questa, necessaria, “crociata verde”.

Louis Garrel recupera, con successo, il suo trio di personaggi preferiti (Marianne, Abel e Joseph), già visti in “L’uomo fedele” (qui la mia recensione), e porta in scena la sua vera famiglia e vita di coppia, con i figli impegnati in piccoli ruoli e la compagna Laetitia Casta per larghi tratti in funzione di spalla.

“La crociata”, insomma, è un’occasione da non perdere per sorridere bonariamente delle nostre ipocrisie borghesi, e rivalutare la lungimiranza dei nostri giovani.

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