La cultura al tempo della crisi: torna il festival Pordenonelegge

Con la cultura si mangia? La questione in Italia è quanto mai dibattuta, con esempi che supportano una tesi ed esempi che ne supportano un’altra, opposta.

Il festival Pordenonelegge, in cartellone dal 16 al 20 settembre, con i suoi 448 protagonisti internazionali per 297 appuntamenti in 5 giorni e in 40 sedi del centro storico cittadino, dimostra che cultura può fare rima con economia (per ogni euro investito, infatti, ne ritornano sul territorio circa sette).

Lo scrittore francese Daniel Pennac ha inaugurato ieri la 16° edizione del Festival, promossa dalla Fondazione Pordenonelegge.it e curata da Gian Mario Villalta (direttore artistico), Alberto Garlini e Valentina Gasparet. Come ogni anno la cinque giorni sarà scandita da dialoghi, lezioni magistrali, interviste, reading, spettacoli e percorsi espositivi, e già si preannuncia da record.

Lo scrittore francese Daniel Pennac

Tra gli incontri di letteratura internazionale da non perdere ricordiamo quelli con David Leavitt, Azar Nafisi, e Michel Faber. Non meno travolgente e nutrito il gruppo degli italiani – Federico Rampini, Corrado Augias, Francesco Piccolo, Nicola Lagioia, Daria Bignardi, Concita De Gregorio, Alessandro d’Avenia, Melania Mazzucco, Dario Vergassola, solo per citare alcuni nomi.

A Pordenonelegge chiuderanno il loro tour Massimo Gramellini e Chiara Gamberale, presentando domenica 20 settembre “Avrò cura di te”. E al festival dedicherà un evento speciale Stefano Benni, con il reading “Cari mostri”, in programma nella serata di venerdì 18. Non sarà l’unico caso in cui la kermesse incontrerà lo spettacolo: Ramin Bahrami racconterà “Nonno Bach”, Francesca Archibugi presenterà il dvd dedicato al poeta Pierluigi Cappello, il reading di Alice sarà un omaggio a Pier Paolo Pasolini. Ma Pordenone è anche città della poesia, con oltre 50 autori e le novità di Franco Marcoaldi, Simon Armitage, Walter Siti, Aura Christi e Juan Carlos Reche.

Spicca oggi, giovedì 17 settembre, la presentazione di una attesissima anteprima, quella della biografia di Giovanni Trapattoni, “Non dire gatto. La mia vita sempre in campo tra calci e fischi” (Rizzoli). Il grande mister la presenterà in dialogo con il co-autore Bruno Longhi alle 19 in Piazza della Motta.

Il giornalista e saggista Federico Rampini.

“Sarà un’edizione con focus privilegiato sull’attualità – ha spiegato Gian Mario Villlalta con Alberto Garlini e Valentina Gasparet – Al festival il pubblico incontrerà la grande filosofa ungherese Agnes Heller, in queste ore osservatrice speciale, da Budapest, del dramma dei migranti; lo scrittore ucraino Andrei Kurkov, l’inviato Federico Rampini e il filosofo Edgar Morin”. E ci saranno alcune delle voci più importanti del pensiero e della riflessione sul nostro tempo: Jean-Luc Nancy, Salvatore Veca, Vito Mancuso, John Foot, Massimo Recalcati, Umberto Curi, il matematico Amir Aczel, l’agroeconomista Andrea Segrè, il saggista Umberto Ambrosoli.

Una delle novità della nuova edizione è l’apertura ai social e più in generale alle nuove tecnologie. Se la app è ormai una costante immancabile di festival ed eventi vari, in tutti i luoghi del festival saranno installati i beacons, piccoli dispositivi chiamati a interagire con gli utenti, attraverso bluetooth. Chiunque abbia installato la sua app su tablet o smartphone, avvicinandosi ai principali luoghi del festival riceverà notifiche automatiche sugli eventi in corso.

Direttamente collegato al social engagement del festival è il concorso “Fotografa pordenonelegge”, quest’anno dedicato a Instagram, grazie alla preziosa collaborazione del gruppo regionale. Saranno cinque i temi oggetto del concorso: Pordenone si colora di giallo; Pordenone ama i libri; Pordenone incontra gli autori; Pordenone in pausa; Pordenonelegge. Ogni giorno verrà scelta la foto più bella.

Incontri, social network, dibattito: gli ingredienti per cinque giorni stimolanti in terra friulana ci sono davvero tutti. Buona visita.


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