La felicità è… camminare: il fitwalking

di Federica Zanoni (Kikka)

 

fitwalkingLa camminata ti fa bella, sana e… felice. Un’indagine della University of Texas di Austin conferma una convinzione molto diffusa: una breve passeggiata (meglio se non per negozi e con il tacco 12) produce un immediato effetto positivo sull’umore.

I ricercatori sono giunti a questa conclusione studiando le reazioni di un gruppo di persone affette da depressione. Il motivo sembra essere fisiologico: l’esercizio fisico stimola il rilascio di endorfine e di composti chimici come la serotonina, che hanno un impatto  positivo sullo stato d’animo.

Ma c’è di più. Camminare a passo svelto, senza correre, è un ottimo modo per bruciare grassi. Dite la verità, questa notizia, dopo gli stravizi delle feste, non vi rende già più felici? Si tratta di un’attività completa, che fa bene a tutte le età, è adatta a chi è pigro, è poco traumatica ed è anche una buona alternativa alla corsa, quando si devono smaltire dei chiletti di troppo o si è inattivi da tempo.

Se la camminata in quanto tale – walking, per gli inglesi – è oggi di gran tendenza, in questo appuntamento con il benessere voglio parlarvi di una variante che sta prendendo piede anche nel nostro paese, il fitwalking.

Avete già sentito questo termine? Tradotto come arte del camminare, è una pratica che porta al massimo grado tutte le potenzialità aerobiche e salutari di un’attività vista come naturale, quotidiana, persino banale. Sotto questo nome rientrano però le attività di cammino che escono dalla normale locomozione e diventano pratica motorio-sportiva, per il tempo libero e per il relax, per il divertimento, per il fitness, per la salute, per il benessere, ma che mantengono la comune radice del camminare bene.

Si perché nella vita di tutti i giorni tendiamo a dimenticare che camminare in sé per sé non basta, ciò che serve è camminare bene, osservando una corretta meccanica del movimento. Questo significa imparare a perfezionare e rendere più efficace un gesto naturale e spontaneo. Una buona tecnica di cammino prevede un corretto movimento dei piedi, delle gambe, e ancora una corretta postura per busto e collo e il movimento delle braccia (flesse).

Il fitwalking si distingue, pur riconoscendosi nella sua radice, dal normale camminare e si suddivide in 3 categorie, o famiglie (life style, performer style, sport style).

In Italia la pratica è stata introdotta da Maurizio Damilano, oro olimpico di marcia nel 1980 e due volte campione del mondo (1987 e 1991), che nel 2002, in collaborazione con i fratelli, ha fondato La scuola del cammino nel comune di Saluzzo.

Come avrete capito, esistono modi diversi di intendere e praticare questa attività – in modo più professionale e sportivo, ma anche come un trekking controllato e salutare. Esistono vari percorsi di fitwalking in Italia, facendo una ricerca sul web potreste stupirvi nel constatare quanto siano diffusi. Nel paesello dove vivo, anni fa, proprio Maurizio Damilano ne ha ideato e inaugurato uno. In questo caso c’è una parte urbana e una parte immersa nel verde, in un paesaggio fantastico. Sul sito internet potete trovare tutte le informazioni che fanno al caso vostro.


 

Dopo avervi descritto i benefici di questa vera e propria arte, direi che è tutto. Augurandomi che in questo 2015 possiate dedicare un po’ di tempo al vostro corpo e alla vostra mente – perché no, magari con una bella passeggiata – vi do appuntamento al prossimo articolo della rubrica Pianeta Benessere.

 

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