“La legge della giungla”: disavventure di un burocrate in Guiana

Antonin Peretjatko dirige una commedia dissacrante e demenziale, che prende di mira la politica

Un film di Antonin Peretjatko. Con Vincent Macaigne, Vimala Pons, Pascal Légitimus, Mathieu Amalric, Fred Tousch. Commedia, 99′. Francia, 2016

Quando il governo francese decide di lanciare il turismo invernale nei suoi territori in Guiana, spedisce l’impacciato funzionario del ministero delle normative e degli standard, Marc Châtaigne (Macaigne), a supervisionare la costruzione delle piste da sci. Approdato in America centrale, lo sprovveduto burocrate si trova a fare i conti non solo con la scarsa ospitalità della giungla, ma anche con una collega provocante e poco collaborativa.

 

Noi italiani siamo abituati da anni alle commedie demenziali americane e ai film definiti di serie b – o trash – dai critici, come quelli di Checco Zalone. Eppure sono proprio questi che spesso raccontano con maggiore ferocia i limiti della nostra società, mettendo alla berlina le contraddizioni della politica.

Quello che non ti aspetti è che i francesi, seri e politicamente corretti, siano capaci di pellicole degne del miglior Vanzina, che strizzano l’occhio a cult demenziali come “Scemo più Scemo” o sit-com ambientate nel mondo del lavoro.

“La Legge della giungla” di Antonin Peretjatko è un mix di elementi che sorprendentemente diverte e spiazza lo spettatore. La commedia è demenziale, grottesca, surreale, a tratti boccaccesca, critica il sistema politico francese e le sue degenerazioni nel volere ad ogni costo creare nuovi posti di lavoro per i giovani.

Lo spettatore non può fare a meno di ridere di gusto di fronte alle scene grossolane, eccessive e volgari eppure divertenti, ben costruite e ben recitate.

Per quanto il film abbia modeste pretese artistiche e registiche, ha un suo spirito critico celato dietro l’arte del paradosso e della metafora.

“La legge della giungla” potrebbe servire al pubblico italiano a rivalutare un tipo di cinema disimpegnato e popolare, che però ha un suo valore.

 

Il biglietto da acquistare per “La legge della giungla” è:
Nemmeno regalato. Omaggio
(con riserva). Di pomeriggio. Ridotto. Sempre. 

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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