“La melodia di Vienna”: recensione del romanzo di Ernst Lothar

Una saga familiare che è il racconto di una città e di un Paese a cavallo tra Otto e Novecento

Amo profondamente i romanzi storici – voglio iniziare da questo. Non solo quelli ambientati in epoche remote o che raccontano la storia di personaggi celebri, ma tutti quei romanzi che dipingono un momento diverso dal qui e ora, tutti quelli che sanno dar vita a un paese, a una città, a una popolazione. Ma anche a una famiglia.

La melodia di Vienna può essere vista come una sorta di saga familiare, dove però le vicende dei protagonisti, della famiglia Alt, si intrecciano in modo indissolubile con la Storia d’Europa tra la fine del 1800 e la seconda guerra mondiale (non sono un’appassionata dei nomi comuni scritti con la maiuscola, ma in questo caso trovo che sia d’obbligo per evidenziare il carattere del termine).

Come riporta la postfazione, non è possibile che tutti gli avvenimenti raccontati nel libro siano accaduti agli stessi personaggi – potrebbe, un unico nucleo familiare, vantare tra le proprie fila l’amante/non amante del principe Rodolfo d’Asburgo, uno degli organizzatori del colpo di stato nazista del 1934, il marito di un’attrice ebrea (con tutti gli annessi e connessi del caso) e una serie di altri personaggi fortemente coinvolti nelle vicende nazionali ed europee? Difficile da credersi. Ma quello che l’autore ha voluto fare attraverso il suo romanzo è parlare di una nazione, l’Austria, raccontarla a chi non la conosce.

Le vicende dei protagonisti, di Henriette e dei suoi figli, delle tre generazioni di costruttori di pianoforti, dei diversi parenti e amici, sono un modo per descrivere dall’interno il tempo che scorre, le trasformazioni che hanno interessato il nostro vecchio continente dal 1888 fino al 1945.

Questo libro è piacevole da leggere, è coinvolgente, non solo per la storia che racconta, ma per lo stile. C’è qualcosa nel modo in cui è scritto che ti cattura, che ti porta ad andare avanti nella lettura anche in quei passaggi un po’ più macchinosi (ad esempio l’inizio). Ho scoperto soltanto dopo averlo terminato che “La melodia di Vienna” non è un libro contemporaneo, ma è stato pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1944, e solo alcuni anni dopo in Austria. Le vicende personali dell’autore, Ernst Lothar, devono avere profondamente influenzato la sua scrittura. Questo modo dolce, ma anche nostalgico, di parlare della terra natia, di raccontarne la storia…

Solo chi ha vissuto certe esperienze, chi ha conosciuto la separazione da casa e la persecuzione di un regime penso possa mettere su carta parole così profonde, così sentite, che a distanza di anni fanno ancora emozionare chi le legge. Che trasportano davvero il lettore, com’era nelle intenzioni dello scrittore, in un altro luogo e in un altro tempo. Alla scoperta di Vienna come è stata vissuta dagli austriaci. Alla scoperta di un mondo.

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