“La ragazza d’autunno”: prova da maestro per Kantemir Balagov

Vasilisa Perelygina e Viktoria Miroshnichenko protagoniste intense, fragili e inquietanti insieme

Un film di Kantemir Balagov. Con Vasilisa Perelygina, Konstantin Balakirev, Olga Dragunova. Drammatico, 120′. Russia 2019

Leningrado, 1945. La guerra è finita ma l’assedio nazista è stato feroce e la città è in ginocchio. Iya è una ragazza bionda, timida e altissima, che ogni tanto si blocca, per un trauma da stress. Lavora come infermiera in un ospedale e si occupa del piccolo Pashka. Ma quando la vera madre del bambino, Masha, torna dal fronte, lui non c’è più. Spinta psicologicamente al limite dal dolore e dagli orrori vissuti, Masha vuole un altro figlio e Iya dovrà aiutarla, a tutti i costi.

 

Chi sostiene che non possa esserci un’amicizia sincera tra due donne probabilmente dovrà cambiare idea dopo aver visto “La ragazza d’autunno” di Kantemir Balagov, vincitore del premio per la miglior regia nella sezione Un certain regard del Festival di Cannes 2019 e presentato nella selezione ufficiale del TFF.

Il film racconta la storia dell’intensa, simbiotica, a tratti perversa e ambigua amicizia tra due giovani donne nella Leningrado del dopoguerra: Iya, soprannominata “la giraffa” (beanpole) per la propria altezza, infermiera e madre, e Masha, di ritorno dal fronte.

“La ragazza d’autunno” ha una struttura narrativa difficilmente definibile, dal momento che si concentra sulle personalità delle due protagoniste e sull’imprevedibile e contorta evoluzione del  loro rapporto. Nonostante contenga diversi spunti interessanti, il ritmo del film è piuttosto lento, monocorde, a tratti noioso.

Se il film si eleva dal grigiore è sicuramente per merito delle interpretazioni delle due attrici protagoniste, Vasilisa Perelygina e Viktoria Miroshnichenko, premiate a Torino come migliori interpreti. Le due spariscono letteralmente nei rispettivi personaggi, risultano vere, umane, fragili ma anche inquietanti.

L’amicizia può cambiare pelle e trasformarsi talvolta, come in questo caso, in qualcosa di morboso, eppure è innegabile la forza di questo sentimento, capace di sopravvivere agli orrori della guerra e alla precoce morte di un innocente.

 

Il biglietto da acquistare per “La ragazza d’autunno” è:
Nemmeno regalato. Omaggio. Di pomeriggio. Ridotto. Sempre.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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