“La storia dell’amore”: rimpianti per le vite possibili nel film di Mihaileanu

Tratto dal best-seller di Nicole Krauss, sentimenti ma troppe storie che rischiano di far perdere il filo

di Alessandra Pappalardo

 

Un film di Radu Mihaileanu. Con Derek Jacobi, Gemma Arterton, Elliott Gould, John Hurt, Sophie Nélisse. Drammatico, 134′. Francia, Canada, Romania, USA, 2016

 

Polonia, anni ‘40. La guerra incombe minacciosa sul piccolo villaggio ebraico dove Léo (Rendall) e Alma (Artenton) sono cresciuti e si sono innamorati.

La separazione è inevitabile: Alma è costretta a scappare negli Stati Uniti, mentre Leo a restare fino a quando non avrà accumulato abbastanza soldi per raggiungerla. Leo è uno scrittore talentuoso e promette di inviare ad Alma delle lettere, durante la loro temporanea separazione, che conterranno anche i capitoli del libro dedicato alla loro storia d’amore.

Nel 2006 ritroviamo Léo (Jacobi) a Manhattan, unico ebreo rimasto nel quartiere di Chinatown, ossessionato dal libro “La storia dell’amore” che gli è stato sottratto e pubblicato in lingua spagnola ma non ancora disponibile negli Stati Uniti.

A poca distanza, in un quartiere ebraico di Brooklyn, vive una ragazza sedicenne di nome Alma, che vuole diventare la donna più amata del mondo, come la protagonista del libro di cui la madre parla da tutta la vita.

I due sembrano non avere niente in comune, ma le loro storie finiscono per intrecciarsi senza dare però luogo a una trama convincente, né dal punto di vista narrativo, né da quello emozionale.

La sensazione è che Mihaileanu (“Train de Vie”) non riesca a far decollare la storia, così come accade a quella tra i due protagonisti.

Una serie di sotto-trame secondarie si incastra in quella principale, senza però aggiungere un reale spessore o contenuto alla vicenda. Anzi, questo proliferare di storie finisce per complicare il tutto e rendere la visione quasi pesante.

Il film – tratto dall’omonimo best seller di Nicole Krauss – restituisce solo una sensazione di rimpianto, di malinconia, di incompiuto. Un amore, a tratti un po’ melenso, per tutto quello che avrebbe potuto essere e non è stato.

 

Previous articleRoma Fringe Festival: il programma dal 30 agosto al 2 settembre
Next articleSettembre in libreria: il meglio delle nuove uscite del mese
Parole a Colori
Un portale d’informazione che si occupa di cultura e spettacolo a 360°, con un occhio di riguardo per il mondo dei libri e dell’editoria, per il cinema, la televisione, l’arte.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here