L’altra metà del libro: a Genova il festival per lettori veri

Genova si conferma capitale della lettura nei mesi finali dell’anno. Torna per la quarta edizione “L’altra metà del libro” (13-15 Novembre), il Festival promosso e organizzato da Genova Palazzo Ducale Fondazione per la cultura.

La manifestazione si inserisce nell’ambito di Genovalegge (24ottobre-27 novembre) che per oltre un mese porta incontri, mostre, reading, musica e laboratori dedicati al mondo dei libri e delle lettere nella città ligure.

Tantissimi i protagonisti e gli appuntamenti da non perdere. Nicola Lagioia, vincitore dell’ultimo Premio Strega, dialoga con Giorgio Falco in un incontro dal titolo “Il sogno obbligatorio“. La letteratura italiana di oggi nasce dalle rovine di un mondo al capolinea? I bambini degli anni ‘70 sono i dirigenti, i politici, gli intellettuali, gli uomini di oggi. La loro fu la prima generazione a cui venne insegnato che una vita migliore non doveva passare per forza dalla lotta politica, dal conflitto generazionale, dall’affermazione dell’uguaglianza. Glielo spiegarono con le stragi di Stato, diffondendo eroina nelle strade, riempiendo le loro case con la plastica e coi sorrisi della tv commerciale. La recente crisi economica ne ha svelato la natura, mettendo fine a questa illusione collettiva. Quali conseguenze ha prodotto in quella generazione questo trauma comune?

In una video-intervista Andrea Camilleri si racconta a partire dal suo rapporto con Genova, un colpo di fulmine che scattò nel 1950 quando lo scrittore – che era venuto a ritirare un premio di poesia – se ne innamorò profondamente. Dopo l’intervista, il Sindaco Marco Doria conferirà allo scrittore siciliano, il“Grifo”, l’onorificenza più importante della città, per il suo lungo legame con Genova, le collaborazioni teatrali con Lele Luzzati e il suo riferimento costante a Boccadasse nei libri del Commissario Montalbano.

Marco Peano e Marco Missiroli parlano invece di “Femminile, maschile e signolare”. Ne L’invenzione della madre di Peano viviamo la storia di un lungo addio, quello tra Mattia e la madre, una cruda immersione nella normalità della malattia che la ucciderà, confinando Mattia in un limbo mentale in cui lui e la madre esistono ancora. In “Atti osceni in luoghi privati” di Missiroli, invece, la donna è madre, amante, ma soprattutto libertà, una via di fuga dall’adolescenza, il sesso come dialogo. Un italiano cresciuto in una Parigi ancora infiammata dal maggio sessantottino cavalca il mondo per trovare un se stesso che non gli faccia provare nostalgia per la sua verginità fisica e morale.

Adriano Sofri racconta Elvira Giorgianni Sellerio (1936-2010) cui la casa editrice – nella collana «La memoria» nata nel 1979 grazie a Leonardo Sciascia, al prodigio grafico di Enzo Sellerio, alla lungimiranza di certi librai avveduti ma, soprattutto, a Elvira – dedica il numero mille: La memoria di Elvira, appunto, che raccoglie ventitré ritratti della Signora, come quasi tutti la chiamavano, di autori e collaboratori della casa editrice. “Scriveva bene – ricorda Sofri – ma lasciava che lo facessero gli altri e li incitava. Per sé aveva ritagliato l’altra metà: leggeva bene e, benché lo tenesse segreto, sapeva di leggere, almeno la narrativa, meglio degli altri”.

Stefano Bartezzaghi riflette invece sul lascito di Italo Calvino in “Sei lezioni dallo scorso millennio“. Le date, che sono tempo ridotto a numero, hanno uno strano potere suggestivo su di noi. Nei decenni che l’hanno preceduto, l’anno Duemila era un feticcio, rappresentava l’appuntamento con il futuro. Persino Calvino, intellettuale apparentemente privo di superstizioni, prese il nuovo millennio incombente come punto di riferimento per le sue riflessioni e ha inteso consegnare sei memorandum, da un millennio all’altro. Oggi che quel futuro è diventato il nostro presente possiamo chiederci se i suoi “six memos” sono arrivati e se di quelle“lezioni” che non ebbe tempo di perfezionare e concludere stiamo tenendo conto, o no.

Il ciclo di incontri “Pasolini oggi“, a cura di Massimo Recalcati, è dedicato all’analisi dell’intellettuale bolognese assassinato a Roma nel 1975. Apre Rocco Ronchi, che analizza “L’ideologia italiana”. Quali sono le ragioni del consenso unanime e trasversale che ha ricevuto l’analisi pasoliniana della realtà italiana? Con i suoi scritti dell’ultimo periodo, Pasolini ha dettato le coordinate dell’interpretazione delle grandi trasformazioni che hanno caratterizzato l’Italia.

Tra gli altri appuntamenti da non perdere, ricordiamo La notte dei libri insonni (sabato 14, ore 20.30) alla Biblioteca DeAmicis, letture,giochi, laboratori per passare una notte insieme ai libri, e il laboratorio di scrittura creativa Cartastorie dal Mediterraneo (sabato 14, ore 10-13, 14-17).

L’hashtag della manifestazione è #gelegge15. Sul sito potete invece trovare tutte le informazioni, e il programma completo.


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