“Le terrificanti avventure di Sabrina”: recensione della seconda parte

I nuovi dieci episodi che chiudono la prima stagione sono ricchi di spunti ma un po' superficiali

Una serie ideata da Roberto Aguirre-Sacasa. Con Kiernan Shipka, Jaz Sinclair, Michelle Gomez, Chance Perdomo, Lucy Davis,  Miranda Otto, Ross Lynch. Drammatico, horror, fantastico. USA. 2018-in produzione

 

Composta fino a oggi da venti episodi, la serie Netflix “Le terrificanti avventure di Sabrina”, ideata da Roberto Aguirre-Sacasa, torna con la seconda parte della prima stagione, coinvolgendoci ancora una volta nel mondo fantasy–horror della protagonista.

Se i primi dieci episodi (escludendo lo speciale natalizio, di cui vi avevamo parlato qui) introducevano i personaggi e gettavano le basi per la peculiare atmosfera della serie, questa seconda parte si concentra sulle disparità di genere, sul ruolo subalterno della donna anche in ambienti che potrebbero apparire aperti, arrivando a ricordare il “Suspiria” di Luca Guadagnino in alcune scelte narrative.

Dopo aver firmato il libro della bestia nel decimo episodio, Sabrina conduce la sua doppia vita in apparenza con più stabilità, ha poteri maggiori ed è stanca della Baxter High che non le permette di approfondire la sua natura stregonesca.

Interessante il discorso sulla disparità di trattamento uomo/donna. Mentre Padre Blackwood e Lucifero cercano di sottomettere tutti, in special modo le donne, Sabrina e altri personaggi femminili contrastano questo maschilismo, sovvertendo l’ordine stabilito e avvicinando alcuni luoghi alla dominazione femminile. Tuttavia, come ci insegna proprio l’opera di Guadagnino, essa può portare alla distruzione tanto quanto il patriarcato.

Dopo il finale niente sarà più come prima e forse, nei 16 episodi che comporranno la seconda stagione, potremo vedere gli sceneggiatori impegnarsi un po’ di più, non affidandosi soltanto a schemi narrativi comodi, superficiali e conosciuti.

Oltre a questa “leggerezza” nella scrittura, è un peccato vedere come la mitologia della serie venga spesso costruita attraverso forzature che garantiscano “spiegoni”, così da fornire al pubblico le informazioni di cui ha bisogno per capire di cosa si sta parlando.

“Le terrificanti avventure di Sabrina”, in questa seconda parte di prima stagione, gestita decisamente peggio della prima, inizia a mostrare qualche segno di ripetitività nelle situazioni proposte al pubblico, pur mantenendo comunque tantissimi momenti di forte impatto.

 

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