“Le terrificanti avventure di Sabrina”: il teen drama horror targato Netflix

Buon potenziale per la prima stagione, composta da 10 episodi, ideata da Roberto Aguirre-Sacasa

Una serie ideata da Roberto Aguirre-Sacasa. Con Kiernan Shipka, Jaz Sinclair, Michelle Gomez, Chance Perdomo, Lucy Davis,  Miranda Otto, Ross Lynch. Drammatico, horror, fantastico. USA. 2018-in produzione

 

Se c’è un genere televisivo che continua a riscuotere successo, è senza dubbio il teen drama e Netflix sembra voler battere il ferro finché è caldo, producendo serie dirette al pubblico giovane. È il caso di “Le terrificanti avventure di Sabrina”, uscito il 31 ottobre in tempo per Halloween, la serie di cui parliamo oggi.

Per i nostalgici degli anni ’90 lo diciamo subito: tra questa serie e la comedy “Sabrina – Vita da strega”, nomi e origine a parte (entrambe sono ispirate alle storie a fumetti di Archie Comics), c’è ben poco in comune.

La serie unisce un’atmosfera dark alla “Riverdale” (ricordiamo che le storie sono ambientate nello stesso universo e un crossover tra le due non è da escludere) con elementi più leggeri.

Tra i personaggi, manco a dirlo, spicca per carisma e approfondimento della scrittura  Sabrina, una sedicenne metà strega e metà umana, costretta a condurre una doppia vita. Pur vivendo i drammi di una normale adolescente, la sua natura magica la porta ad avere un certo distacco dalle questioni mortali.

La Sabrina interpretata da Kiernan Shipka è una ragazza che ha nella duplice natura il suo punto di forza. Se infatti non capisce ancora tutto del mondo delle streghe non è neppure vulnerabile come una coetanea “normale” a certe situazioni. E poi affronta ogni evento da due prospettive e questo le da una marcia in più.

Su ogni personaggio grava la società, rigida, piena di regole e stupide tradizioni, e questo, al di là dell’horror e del teen drama, porta lo spettatore a riflettere sul proprio ruolo nella società odierna.

“Le terrificanti avventure di Sabrina” hanno anche diversi difetti, tutti derivanti dalla vicinanza con “Riverdale”, come le forzature inutili, un intreccio molto prevedibile e una messa in scena non sempre ispirata. Ciò nonostante, dopo questi primi 10 episodi, possiamo dire che il progetto ha decisamente del potenziale.

 

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