“Leonora addio”: un omaggio al cinema, a Pirandello e a un fratello

Il nuovo film di Paolo Taviani, presentato alla Berlinale, contiene molteplici livelli di lettura

Un film di Paolo Taviani. Con Fabrizio Ferracane, Matteo Pittiruti, Dania Marino, Dora Becker, Claudio Bigagli. Drammatico, 90′. Italia 2022

Luigi Pirandello riceve il premio Nobel per la letteratura nel 1934, e muore nel 1936. Lascia detto di non volere un funerale in pompa magna, e le sue ceneri vengono custodite modestamente al cimitero del Verano a Roma. Ma nei desideri dello scrittore c’era anche di ricongiungersi alla sua Sicilia, e così, dopo la guerra, un emissario del comune di Agrigento parte da Roma con una cassa di legno che ne custodisce i resti, pronto a salire su un aereo messo a disposizione da De Gasperi. Il viaggio, però, si rivelerà da subito più complesso del previsto.

 

Il cinema è una bestia strana e io lo amo perché mi sorprende sempre”, ha detto Paolo Taviani alla Berlinale lo scorso febbraio, presentando la sua ultima creazione, “Leonora addio”, che adesso arriva su Sky Cinema e in streaming su NOW.

E anche alla luce di queste parole, non è sbagliato considerare il film come una lettera d’amore al cinema. Volutamente frammentario, “Leonora addio” rende omaggio ai capolavori del neorealismo italiano.

Le storie raccontate sono due, nettamente divise non solo dal fattore temporale ma anche dai colori. La prima ci mostra il trasporto delle ceneri di Luigi Pirandello da Roma ad Agrigento, immaginando il viaggio di un solitario funzionario statale nell’immediato dopoguerra, una finestra in bianco e nero sull’Italia dell’epoca. La seconda, a colori, porta sullo schermo l’ultimo racconto di Pirandello, “Il chiodo”, un episodio di insensata violenza.

Per quanto molto diverse, le due storie hanno un tema in comune: la morte. Forse questa scelta del regista è in qualche modo legato alla scomparsa del fratello Vittorio, con cui Paolo ha avuto un lungo sodalizio artistico. Il film è dedicato proprio a lui, un ultimo saluto poetico e straziante.

Ma “Leonora addio” è anche, chiaramente, un tributo all’opera e alla vita di Pirandello, maestro di letteratura e di teatro, sempre caro ai fratelli Taviani. Molto interessante, a mio parere, è il modo in cui il regista immagina gli ultimi momenti del maestro siciliano.

“Leonora addio” è un film che potrebbe racchiuderne tanti altri, nascosti nelle storie inesplorate dei personaggi. Si tratta di un’opera raffinata, dal passo silenzioso, che guarda al passato.

 

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Valeria Lotti
Originaria della provincia di Roma, vive tra l'Europa e la Cina, coltivando la sua passione per lo studio di società e culture. Dottoranda a Berlino, ama scrivere di cinema, viaggi e letteratura. Si ritiene democratica e aperta alla critica, purché non sia rivolta ai libri di Harry Potter.

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