Lettera ad Alice… nella città: “Giants don’t exist” e “End of summers”

I due film, presentati in concorso nella sezione Young Adult, sono ben girati e interpretati ma lenti

Cara Alice, come ogni adolescente sei capace di stupire e, un minuto dopo, deludere il tuo interlocutore con la stessa, straordinaria disinvoltura.

Il mio non vuole essere un rimprovero, non mettere subito su il muso, semmai l’osservazione di un inviato non più giovanissimo dopo aver visto “Giants don’t exist” e “End of summer”, presentati entrambi nella tua sezione Young Adult.

 

GIANTS DON’T EXIST

Un film di Chema Rodríguez. Con Rafael Rojas, Luis Carlos Pineda, José Javier Martínez, Andrés Toz, Patricia Orantes. Drammatico, 82′. Spagna, Guatemala, 2017

Guatemala, anni ’80. Siamo durante i giorni peggiori della guerra civile. Andrés ha 9 anni. Vive con Pedro González, uno degli uomini che massacrò tutte le donne e i bambini del suo villaggio. Il ragazzo è sopravvissuto, ma ha paura. La moglie di Pedro, María, anche è spaventata, ha paura di uscire, ha paura di perdere Andrés che considera come “il suo nuovo figlio”… Persino Pedro ha paura, paura di se stesso e di quello che l’esercito gli ordina di fare. Andrés vuole scappare, ma a tratti vuole rimanere nella sua nuova famiglia… fino a quando appare sua sorella.

 

END OF SUMMER

Un film di Quan Zhou. Con Songwen Zhang, Zhuo Tan, Pao-Ming Ku, Zishan Rong. Drammatico, 102′. Cina, 2017

Xiaoyang è un bambino di quinta elementare alla ricerca di un alleato nella ribellione nei confronti del padre severo. In nonno Zehng, suo vicino di casa, troverà l’aiuto perfetto. I due sono legati dalla mania per la coppa del mondo, che colpisce la Cina nel 1998, e nonno Zheng inizia segretamente ad allenare Xiaoyang per le selezioni nella squadra di calcio della scuola. Il piano però prende una svolta inaspettata quando Xiaoyang scopre una relazione d’amore tra la sua maestra di scuola e il padre. Nel frattempo, nonno Zheng soffre per l’imminente richiesta di riunirsi con la propria famiglia in una città lontana. Xiaoyang decide di scappare con nonno Zheng nella speranza di rimanere per sempre con il suo migliore amico. È un’estate di avventura, esplorazione e dolore crescente per tre persone di tre generazioni differenti. Ce la farà Xiaoyang a riconciliarsi con la propria vita, e ad accettare le complessità dell’adolescenza?

 

Le pellicole sono entrambe ambientate in paesi lontani – il Guatemala e la Cina – ma per il resto le ambizioni e lo sviluppo sono assai diversi. “Giants don’t exist” punta a far conoscere al grande pubblico la pagina dolorosa della guerra civile, che negli anni ’80 insanguinò il Paese dell’America centrale; “End of summer”, invece, mostra come anche in Asia l’istituzione della famiglia attraversi una forte crisi.

Potenzialmente le tematiche erano promettenti, il punto di vista di un protagonista giovane pure. I film, però, nello sviluppo risultano lenti, quasi bloccati, capaci di trasmettere solo freddezza al pubblico.

Alice, so bene che la tua mission, fin dalla nascita, è stata di raccontare il mondo dei ragazzi di qualsiasi latitudine del mondo. Questi due titoli, però, rispetto ad altri hanno avuto un’accoglienza tiepida anche da parte del pubblico giovane presente in sala, segno evidente che la loro capacità di coinvolgere è limitata.

Due film ben confezionati, ben diretti e ben interpretati, certo, ma a cui manca quel quid che fa compiere il salto di qualità. Sono pronto a ricredermi, in caso ottengano riconoscimenti di pubblico e critica, ma la mia idea è che, almeno in questo caso cara Alice, potevi fare di più.

 

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Vittorio De Agrò
È nato in Sicilia, ma vive a Roma dal 1989. È un proprietario terriero e d’immobili. Dopo aver ottenuto la maturità classica nel 1995, ha gestito i beni e l’azienda agrumicola di famiglia fino al dicembre 2012. Nel Gennaio 2013 ha aperto il suo blog, che è stato letto da 15.000 persone e visitato da 92 paesi nei 5 continenti. “Essere Melvin” è il suo primo romanzo.

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