LIBROMANIA: se democrazia e libertà di espressione non sono solo parole

Ogni mese appuntamento con il caporedattore Roberta Turillazzi, tra consigli di lettura e topic a tema

Mancano ormai una manciata di ore all’inizio del Salone del libro di Torino e, purtroppo, a tenere banco sono più le questioni di cronaca (la presenza della casa editrice neofascista Altaforte a Lingotto Fiere, le reazioni e le defezioni degli altri editori e degli scrittori) che quelle puramente artistiche e letterarie.

È giusto prendere le distanze – anche fisicamente – dai soggetti che riteniamo disturbanti oppure è giusto presentarsi, farsi sentire, portare avanti le nostre idee differenti?

Ne parliamo – per una volta senza consigliare alcun libro, mi perdonerete – nell’appuntamento di maggio con Libromania, la rubrica dedicata ai libri e ai topic a tema (per sapere di cosa si tratta e come è nata potete leggere il pezzo introduttivo).

Ha scritto Michela Murgia in un post su Facebook, motivando la sua decisione di partecipare al Salone del Libro 2019 nonostante Altaforte.

Se CasaPound mette un picchetto nel mio quartiere che faccio, me ne vado dal quartiere? Se Forza Nuova si candida alle elezioni io che faccio, straccio la tessera elettorale e rinuncio al mio diritto di voto? Se la Lega governa il paese chiedo forse la cittadinanza altrove? No. Non lo faccio. E non lo faccio perché da sempre preferisco abitare la contraddizione piuttosto che eluderla fingendo di essere altrove. Per questa ragione al Salone del libro di Torino io ci andrò e ci andranno come me molti altri e altre.

E io personalmente la vedo allo stesso modo. Non è lasciando il campo libero a coloro i cui ideali non condividiamo, che portiamo meglio avanti i nostri. Non è imponendo l’assenza di qualcuno, cercando di mettere a tacere “gli altri” che la pensano diversamente da noi, che si ottiene qualcosa.

La democrazia e la libertà di espressione sono anche questo: consentire a tutti di esprimersi, purché rimangano nei limiti della legalità. E per quanto ne so Altaforte è una casa editrice “regolare”, che non compie azioni criminali. Si può non condividere il messaggio dei libri che pubblica, si può non simpatizzare per il partito a cui viene accostata ma da qui a minacciare di lanciare molotov al loro stand al Salone del libro…

Per oggi è tutto. Ci vediamo a giugno con un nuovo appuntamento di Libromania. Parleremo di “letture sotto l’ombrellone” – e vi assicuro che questa volta di titoli consigliati ce ne saranno eccome.

 

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