LIBROMANIA: Midwest terra di sogni, memoria, nostalgia e nuovi classici

Ogni mese appuntamento con il caporedattore Roberta Turillazzi, tra consigli di lettura e topic a tema

Se è vero il detto “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”, non c’è mese dell’anno più festivo e familiare di dicembre. Tra la corsa ai regali, l’allestimento dell’albero perfetto e la scelta di dove passare il Capodanno, prendetevi qualche minuto per una boccata di relax libresco con Libromania.

Se volete saperne di più sulla genesi della mia rubrica mensile dedicata ai libri e ai topic  a tema potete trovarla nel pezzo introduttivo. Per chi già sapesse di cosa stiamo parlando, sveliamo l’argomento di oggi.

I LIBRI DEL MESE

Il figlio” di Philipp Meyer (Einaudi)

Vincoli. Alle origini di Holt” di Kent Haruf (NN Editore)

La fine dei vandalismi” di Tom Drury (NN Editore)

C’è qualcosa di magico, nel Midwest degli Stati Uniti, terra di costellazioni di cittadine dove il tempo sembra essersi fermato, dove le comunità vivono ancora isolate come dentro una bolla, dove gli anni non sembrano passare (tanto che non ci sembrerebbe fuori luogo vedere comparire un drive-in o una mandria portata al pascolo da un cowboy a cavallo).

C’è qualcosa di affascinante, tanto che questo fantomatico paesaggio si trova sempre più spesso a far da sfondo a romanzi e serie di romanzi. Penso alla Trilogia di Grouse County di Tom Drury e ancor prima della Trilogia della pianura di Kent Haruf, che si è poi arricchita di altri due capitoli (Le nostre anime di notte e Vincoli), tanto da diventare una pentalogia.

Quello che affascina gli scrittori, e il pubblico dei lettori, credo sia proprio quest’aura di immobilità e resistenza che aleggia sulla zona – o quanto meno sull’immagine che della zona abbiamo imparato a farci dai romanzi.

I personaggi e le storie del Midwest sono senza tempo, universali in senso ampio, proprio perché non invecchiano e non passano mai di moda. Lo sono oggi, nel 2018, lo sono state negli anni ’90, quando sono uscite per la prima volta, lo saranno probabilmente anche tra dieci, venti o trent’anni.

Nuovi classici, potremmo dire, che per le generazioni future racconteranno qualcosa di unico e speciale di quel Paese che sono gli Stati Uniti, per noi europei ancora associati ai sogni e alle possibilità. Un po’ quello che “Sulla strada” di Jack Kerouac (1957) è stato per i lettori a partire dagli anni ’70 fino a oggi.

Su Parole a Colori trovate le recensioni dei tre “libri del mese” e di molti altri ancora, insieme a interviste ad autori ed editori e altri interessanti approfondimenti. Fatemi sapere cosa ne pensate delle storie del Midwest, se avete letto i libri, se pensate di farlo. Alla prossima!

 

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