“Licorice Pizza”: un film imprevedibile e toccante, dove tutto può accadere

Paul Thomas Anderson firma una commedia non convenzionale, che ha il sapore dei ricordi

Un film di Paul Thomas Anderson. Con Alana Haim, Cooper Hoffman, Sean Penn, Tom Waits, Bradley Cooper. Commedia, 133′. USA 2021

Los Angeles, 1973. Gary Valentine, adolescente intraprendente e fanfarone, incontra Alana Kane, venticinquenne sul cammino dell’indipendenza. Lei gli porge specchio e pettine per la foto dell’annuario scolastico; lui le dichiara il suo amore eterno. Lei rifiuta e lui insiste. In cosa crede Gary? A cosa si oppone Alana? Dieci anni li separano ma tutto sembra unirli. Irresistibilmente attratti l’uno dall’altra, non sanno come amarsi, non sanno nemmeno se si amano o se amano soltanto l’idea di amarsi. Tra choc petrolifero, e crepuscolo della Hollywood classica, il loro ipotetico grande amore parte, avanza, sterza, vaga, sosta, svolta, si riallinea in fondo alla notte e alla San Fernando Valley.

 

Commedia romantica non convenzionale ma anche racconto di formazione disordinato e nostalgico, “Licorice Pizza”, nono lungometraggio del regista Paul Thomas Anderson, ci porta nella San Fernando Valley, in California, del 1973.

In attesa di farsi fotografare per l’annuario della scuola, il 15enne attore in erba Gary Valentine (Hoffman) si dichiara all’assistente del fotografo, la 25enne Alana Kane (Haim), che rifiuta le avance. Inizia così un rapporto fatto di attrazione irresistibile e dubbi. Gary e Alana si amano, a dispetto dei 10 anni di differenza oppure amano solo l’idea di questo ipotetico, grande amore? 

Ideato con il tipo di nostalgia che si manifesta, come spesso fanno i ricordi, in modo disordinato ma comunque ineffabilmente profondo, “Licorice Pizza” cattura le vie di mezzo della vita, quando l’amore non è esattamente romanticismo, e il futuro si rivela un’altra versione del presente.

C’è chiaramente del romanticismo nel senso più goffo del termine e un’innocenza di fondo nella relazione tra Gary e Alana, splendidamente interpretati da Alana Haim e Cooper Hoffman (l’interpretazione di lei, così cruda e reale, è l’anima stessa del film), tutti e due troppo giovani per capire come affrontarla, ma innegabilmente attratti l’uno dall’altra, come magneti con carica opposta.

Combinando la sua prima anima comica con gli sviluppi successivi e più ambiziosi del suo cinema, Anderson fa sfoggio qui di tutti i suoi talenti. La sceneggiatura estremamente precisa e potente è accompagnata da interpretazioni stellari. C’è precisione e intenzione in tutto: dalle inquadrature al montaggio onirico e all’uso abile della musica – notevole la colonna sonora sobria e vintage di Jonny Greenwood.

Rendendo perfettamente il mix di emozioni che si provano quando qualcuno di importante entra nella tua vita durante la giovinezza, “Licorice Pizza” illumina verità sulla natura umana e sulla fragilità che trascendono il tempo e il luogo. Sentimenti dolci e universali, come l’incapacità di conciliare l’infanzia con l’età adulta.

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Federica Rizzo
Campana doc, si laurea in scienze delle comunicazioni all'Università degli studi di Salerno. Internauta curiosa e disperata, appassionata di cinema e serie tv, pallavolista in pensione, si augura sempre di fare con passione ciò che ama e di amare fortemente ciò che fa.

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