“Lilli e il Vagabondo”: una storia sempre attuale e coinvolgente

Il film d'animazione Disney diventa un live action: poca originalità ma emozioni e ricordi a non finire

Un film di Charlie Bean. Con Tessa Thompson, Thomas Mann, Justin Theroux, Ashley Jensen, Janelle Monáe. Avventura. USA 2019

Lilli è la cucciola di casa di una raffinata famiglia altoborghese. Pettinata, coccolata, protetta dai padroni, alla nascita del primo bebè la cocker si scoprirà insicura e spaventata e, grazie all’incontro casuale col randagio meticcio Biagio (il Vagabondo), inizierà a esplorare la bellezza della strada. Ma nulla potrà mai competere, per lei, con il calore della sua casa.

 

La vita da randagi non è cosi male, a volte vedi anche dei bei panorami, dice Biagio a Lilli, su un battello panoramico in questo nuovo live action che tutti – be’, io sicuramente – stavamo aspettando, e che è finalmente nelle nostre case.

Con le voci di Tessa Thompson e Justin Theroux nella versione originale, “Lilli e il Vagabondo” arriva su Disney+ nel giorno del suo lancio in Italia e in gran parte d’Europa, adattamento del classico e iconico cartone del 1955.

Parlando di differenze sociali, di amicizia e di amore, questa storia ha sempre affascinato grandi e piccini, per il suo valore universale.

Sicuramente rispetto all’originale il live action perde qualcosa – come ad esempio gli spaventosi gatti siamesi che qui sono solo fastidiosi – e modifica qualcos’altro. Quello che sicuramente rimane è la chimica tra i protagonisti, il fascino dei cagnolini e la morale dietro la storia. E naturalmente il romanticismo sotto le stelle.

Con una tecnica a metà tra presa dal vivo e post produzione digitale, Lilli e Biagio sono molto realistici e le loro vicissitudini ancor più tenere. Ci ritroviamo a empatizzare e fare il tifo per loro pur sapendo bene cosa succederà, e a commuoverci di fronte a determinate scene.

Questo perché, nonostante non sia affatto originale, questo nuovo “Lilli e il Vagabondo” riprende tutte le carte vincenti del suo precedente animato. Gioca con la nostalgia e con la rievocazione in modo sapiente, e così non importa se non sia una grande novità. L’amore per la storia vince sul resto.

 

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