London Film Festival: Sorrentino e Frammartino in lizza per il miglior film

Dal 6 al 17 ottobre proiezioni ed eventi dal vivo e online, talk con i protagonisti e Gala

Tutto pronto per la 65° edizione del BFI London Film Festival, che dal 6 al 17 ottobre tornerà ad animare la capitale britannica, dopo che l’edizione 2020 era stata spostata per larga parte online, data la situazione sanitaria.

Le proiezioni in streaming sono state confermate ma ridotte di numero. La maggior parte dei film più attesi, quelli che concorrono per i premi nelle cinque sezioni competitive (Competizione ufficiale, Opera prima, Documentario, Immsersive Art and XR, Cortometraggio) così come quelli con protagoniste le stelle di Hollywood, da Will Smith a Kristen Stewart, gli incontri e i gala tornano ad essere in presenza.

“All’inizio del 2020 abbiamo immaginato dei modi per ampliare il nostro festival, includendo serie televisive e realtà virtuale, eventi gratuiti e una diffusione di questi in tutto il Regno Unito – ha spiegato Tricia Tuttle, direttore artistico del BFI London Film Festival Director. – La pandemia ha parzialmente scombinato i nostri piani, portandoci ad adattarci. Ma quest’anno siamo tornati, e il pubblico potrà apprezzare il nuovo corso in tutto il suo splendore”.

Ad aprire la kermesse sarà “The harder they fall”, il western diretto dal londinese Jeymes Samuel con Idris Elba, Jonathan Majors, Zazie Beetz. In Italia il film sarà disponibile in streaming su Netflix il 3 novembre.

Chiusura affidata invece a “The tragedy of Macbeth” di Joel Coen, nuovo adattamento della celebre tragedia di Shakespeare. Oltre a Denzel Washington e Frances McDormand nel ruolo dei protagonisti, a incuriosire è il fatto che si tratta del primo film a cui i fratelli Coen non lavorano insieme.

A contendersi il premio per il miglior film sono in otto, tra cui due pellicola italiane già passate a Venezia, “Il buco” di Michelangelo Frammartino (qui la recensione) e “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino (qui la recensione). Insieme a loro il film d’animazione giapponese “Belle” di Mamoru Hosoda, l’australiano “Nitram” di Justin Kurzel (qui la recensione), l’iraniano “Hit the Road” di Panah Panahi. E ancora “Sundown” di Michel Franco, “Lingui – The Sacred Bonds” di Mahamat-Saleh Haroun e “True Things” di Harry Wootliff.

Ricco il programma dei Gala e delle proiezioni speciali. Si spazia dall’atteso “Spencer” di Pablo Larraín, favola al contrario su tre giorni di Lady Diana durante le festività natalizie del 1991 (qui la recensione), a “King Richard” di Reinaldo Marcus Green, biopic sul padre e allenatore delle sorelle Williams; dal disturbante “Titane” di Julia Ducournau, già Palma d’oro a Cannes (qui la recensione), a “The French dispatch” di Wes Anderson (qui la recensione).

Una scena del film d’animazione “Ron – Un amico fuori programma” (2021)

Spazio anche ai film per famiglie e all’animazione con “Ron – Un amico fuori programma” (Ron’s Gone Wrong) di Sarah Smith e Jean Philippe-Vine, che verrà presentato in anteprima italiana ad Alice nella città, e per la prima volta alle serie televisive, con otto titoli in programma tra cui “Fires”, la serie incentrata sui drammatici incendi che hanno devastato l’Australia nel 2019-2020, e “Maya e i tre guerrieri” (Maya and the Three), lettera d’amore alla cultura messicana che arriverà su Netflix il 22 ottobre. 

Un programma ricco e variegato, insomma; una parata di stelle di prima grandezza che accompagnano pellicole molto attese. Undici giorni di grande cinema tutti da vivere all’ombra del Big Ben. 

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