Halloween attraverso i secoli: storia, romanzi, folklore

Halloween è una festività straniera che, con il passare del tempo, si è imposta anche da noi – così in questi giorni ci sono maschere, zucche e dolcetti nelle vetrine di quasi tutti i negozi delle nostre città.

Lo spirito in Italia non è proprio lo stesso che negli States e il 31 ottobre è più che altro l’occasione per party a tema e serate in discoteca per i giovani, tutt’al più per un film horror per il resto della popolazione.

Ma perché non riscoprire la tradizione delle storie dell’orrore, da raccontarsi magari con le luci soffuse o al lume di candela? Ecco una carrellata di romanzi e racconti adatti alla situazione, insieme a qualche chicca sulle origini e sulla storia di questa festa.

Era una notte buia e tempestosa… per dirla come il celeberrimo incipit del romanzo Paul Clifford, scritto nel 1830 da Sir Edward Bulwer-Lytton, e poi diventato uno degli attacchi più famosi – o famigerati – di tutti i tempi.

Halloween – o Hallowe’en – è una parola scozzese, che si trova per la prima volta in un testo datato 1556 (dove era scritta, in modo inspiegabile, “Halhalon”). Nel corso dei secoli, il termine ricompare in letteratura – ad esempio lo utilizza Shakespeare in Misura per misura. L’origine della parola è stata riscoperta da Robert Burns, che sul finire del XVIII secolo intitolò il suo poema proprio “Halloween”.

Vi sorprenderà forse il fatto che il primo riferimento a Jack-o’-lantern, ovvero la zucca intagliata con fattezze umane, uno dei simboli più terrificanti della festa delle streghe, si trovi nella letteratura americana. Questo personaggio compare in un racconto breve di Nathaniel Hawthorne, pubblicato nel 1837. Non tutti sanno che lo scrittore, famoso soprattutto per il romanzo La lettere scarlatta, è stato anche autore di diverse storie di fantasmi, letture adattissime per questa notte.

In Cornovaglia, l’ultimo giorno di ottobre è la festa di Allantide (il nome deriva dal Santo, Allen o Arlan, a cui è dedicata), che come Halloween ha radici antiche che affondano nella tradizione precristiana.

Anche la riforma protestante di Martin Lutero iniziò il 31 ottobre. Il monaco scelse di affiggere le sue 95 tesi contro la Chiesa cattolica alla porta dell’abbazia di Wittenberg la sera di Halloween del 1517, perché sapeva bene che in tanti sarebbero venuti nel luogo di culto quel giorno.

Il giorno di Halloween ricorrono anche diversi compleanni letterari: il cronista John Evelyn nacque in questo giorno nel lontano 1620, John Keats nel 1795 e lo scrittore di thriller Dick Francis nel 1920.

Ma quello di cui avete davvero bisogno per far accapponare la pelle ai vostri amici sono senza dubbio storie dell’orrore e racconti di fantasmi adatti all’occasione.

Iniziamo con i vampiri. A John Polidori, che prese parte alla famosa sfida per racconti di paura del 1816, a parteciparono anche Lord Byron e i due Shelleys, Percy e Mary, va la palma per essere stato l’inventore del genere vampiresco. Il romanzo di Polidori – Il vampiro, appunto – venne pubblicato nel 1819, ma senza il nome dell’autore in copertina. Per questo in molti pensarono che fosse stato Byron a scriverlo – un fatto davvero ironico se si pensa che Byron odiava questa storia, non da ultimo perché il personaggio principale era stato modellato proprio su di lui.

Curiosità vampiresca: il famosissimo romanzo di Bram Stoker, Dracula, non ebbe molto successo quando venne pubblicato nel 1897. Quell’anno, infatti, la storia di Richard Marsh, The Beetle, un horror ambientato in oriente, vendette molto meglio di quella del conte transilvano… ma oggi nessuno ricorda nemmeno il nome dell’autore.

Per il primo romanzo gotico della storia dobbiamo invece tornare indietro al 1764. Il castello di Otranto di Horace Walpole inizialmente venne spacciato per un libro realistico, che raccontava in modo accurato eventi davvero accaduti. In realtà l’autore si era inventato tutto di sana pianta – come poi rivelò nella prefazione alla seconda edizione. In seguito a questa affermazione le vendite del libro crollarono. Ma il lascito di Walpole non può essere dimenticato: Strawberry Hill House, la sua dimora londinese, ha dato il nome a un ramo dell’architettura gotica (Strawberry Hill Gothic) e lo scrittore ha coniato la parola “serendipity”, oltre ad aver usato per primo anche i termini “malaria”, “souvenir” e “fiaba”.

Ma cosa c’è di più caratteristico nella notte delle streghe di qualche bella storia di fantasmi? Il lieto fine non è quasi mai un’opzione, ma i libri sugli spettri e i racconti del terrore provocano a chi li legge un certo brivido lungo la schiena. Iniziamo con La leggenda di Sleepy Hollow (riportato in auge ultimamente da una serie tv americana) di Washington Irving e Canto di Natale di Charles Dickens (anche se il titolo può far pensare al 25 dicembre più che al 31 ottobre).

Se parliamo di paura, come non citare I racconti del terrore di Edgar Allan Poe? Un classico, ma sempre spaventoso al punto giusto. Per restar in tema di classici, abbiamo Il fantasma dell’opera di Gaston Leroux e Il fantasma di Canterville di Oscar Wilde. Se invece avete in mente qualcosa di meno datato, ci sono Mucchio D’Ossa di Stephen King e La tredicesima storia di Diane Setterfield. E, per finire, se cercate una lettura per tutta la famiglia, Il libro delle storie di fantasmi di Roald Dahl.

 

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